Notte a Caracas è il romanzo d’esordio di Karina Sainz Borgo, giornalista classe ’82 che da dodici anni vive in Spagna. Occorre dire fin da subito che non è un romanzo che ambisce a una rappresentazione della realtà esistente in Venezuela, bensì un romanzo di finzione che, in alcuni casi, si ispira a fatti e persone reali.
Il Venezuela, un Paese in crisi
Siamo in Venezuela, a Caracas, dove la progressiva crisi economica ha spaccato a metà il Paese, consegnandolo in mano a una dittatura corrotta sempre più rigida e poco incline a concedere libertà democratiche. E a mantenere la cittadinanza sotto scacco ci pensano i Motorizzati della Patria e I Figli della Rivoluzione, una sorta di bande pseudo governative che mantengono il controllo delle strade e degli anti rivoluzionari attraverso atti di estrema violenza. È la corruzione a regnare, a beneficio di quello che schierano al fianco di chi comanda, mentre chi rimane fuori è destinato a diventare una vittima.
“Avevano promesso. Che nessuno avrebbe più rubato, che sarebbe andato tutto al popolo, che ciascuno avrebbe avuto la casa dei suoi sogni, che non sarebbe più accaduto nulla di male. Avevano promesso, finché si erano stancati. Le preghiere inascoltate si erano guastate con il calore del risentimento che le alimentava […] cominciò a lievitarci dentro un’energia disorganizzata e pericolosa. E quella voglia di linciare chi comandava, di sputare addosso al militare contrabbandiere che rivende a i cibi razionati al mercato nero”.
Protagonista del romanzo è Adelaida Falcón che, dopo aver perso la madre, si ritrova a lottare strenuamente per sopravvivere in un luogo che è diventato un continuo teatro di violenze, un ring a cielo aperto dove l’imperativo è sopravvivere anche a discapito della vita degli altri, nel continuo gioco uomo forte mangia uomo debole. Insomma in un “Paese senza denti che sgozza le galline”, dove il popolo ha una sola àncora di salvezza: nascondersi.
“La quotidianità si era ridotta all’atto di guardare, in silenzio, mentre portavano altre persone in carcere o alla morte. Noi eravamo ancora vivi. Rigidi come statue, ma vivi”.
Un libro che ricrea il clima di terrore in cui è precipitato il Venezuela, in cui la narrazione in prima persona porta il lettore a immedesimarsi nella storia. È un libro che si legge tutto d’un fiato che, oltre a denunciare la politica aggressiva delle dittature, ricostruisce in parte, mediante diverse digressioni, la vita tranquilla del periodo pre crollo economico del Venezuela.
“Notte a Caracas” di Karina Sainz Borgo, edizioni Einaudi. Libri in Pillole.