Il romanzo d’esordio di Bret Easton Ellis “Meno di zero” è ambientato in California, negli anni ’80. Clay è un diciottenne che torna a Los Angeles per le vacanze di Natale e si riunisce con la sua famiglia e il suo gruppo di amici: la sua ex Blair, il fotomodello Trent e altri, tutti appartenenti alla alta borghesia losangelina, figli di produttori cinematografici e star di Hollywood che trascorrono le giornate tra feste, sesso annoiato, alcool e droga.
– Cos’è importante per te, Clay? Cosa ti rende felice?
– Niente. Niente mi rende felice. Niente mi interessa, – le dico.
– Ti è mai importato qualcosa di me?
Non dico niente, abbasso gli occhi sul menù.
– Ti è mai importato qualcosa di me, Clay? – ripete.
– No, e di nessun altro, di nient’altro. Non voglio attaccarmi a niente, soffrirei troppo, dovrei preoccuparmi anche di quello. Si soffre meno, se si è distaccati.
Gli anni di Mtv e dei videclip musicali
Sono gli anni in cui ci si abbandona davanti ai videoclip della neonata Mtv, che rappresenta quel mondo sognato da tanti giovani che si mascherano omologandosi agli standard promossi dalla televisione: occhiali Ray-Ban, pelle abbronzata, capelli biondi, che servono tuttavia solamente a mascherare il vuoto che anima una intera generazione che risponde alle sollecitazioni della società esterna abbandonandosi agli eccessi, alla vita sfrenata costruita su alcool, cocaina, relazioni interpersonali vuote.
Ellis, nel suo romanzo d’esordio, descrive una generazione che si muove in maniera meccanica, annoiata, in un ambiente monotono dove niente sembra avere valore e le emozioni sono meno di zero.
“Meno di zero” di Bret Easton Ellis, edizioni Einaudi. Libri in Pillole.
