Ho dei ricordi piuttosto nitidi dell’anno in cui sostenni l’esame di maturità, il 1999. Perché la scuola superiore, per me, fu un viaggio indimenticabile, un percorso che condivisi con una classe straordinaria: eravamo trenta elementi ribelli e affiatati, che sognavano, lottavano e si dimenavano nel tentativo di costruirsi intorno un mondo a loro immagine e somiglianza. Doveva essere un mondo come lo volevamo noi, ovvero libero, aperto, inclusivo, forse anche leggermente anarchico.
Quello che accade a Max, protagonista del libro, è forse quello che accade a tanti giovani neo diplomati, vale a dire galleggiare in attesa di capire se fiondarsi nel mondo del lavoro, quindi dei grandi, delle responsabilità, delle pressioni o degli obblighi, o proseguire quel cammino che continua a unire i giovani tra di loro, che consente loro di crescere dal punto di vista umano e culturale, che ti vede entrare da adolescente e ti accompagna alla porta che sei diventato uomo/donna.
Gli squali di Giacomo Mazzariol è un libro molto leggero, che si legge con grande rapidità, ma che offre tanti spunti di riflessione, soprattutto per quei ragazzi che hanno appena terminato il percorso scolastico e che sentono di vivere sospesi in attesa di un nuovo futuro. Per quelli come me, invece, che la maturità ce l’hanno alle spalle da parecchi anni, è stata una lettura piacevole, un bel tuffo all’indietro nel tempo, in un periodo in cui tutto era più leggero, più fresco, forse anche più bello.
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“Gli squali” di Giacomo Mazzariol, edizioni Einaudi. Libri in Pillole.