Easter parade è un romanzo in cui le protagoniste sono donne, tre esistenze diverse ma indissolubilmente legate tra di loro. Pookie è la madre, donna superficiale fortemente condizionata dalla costante illusione di poter vivere in un’America perfetta e felice. Sarah ed Emily sono le figlie, convenzionale la prima, molto più indipendente la seconda, fiduciosa di poter costruire la sua vita anche senza sottostare alle imposizioni della società.
“Inoltre, al college le era stato insegnato che lo scopo di un’istituzione umanistica non era educare la mente ma liberarla. Quello che si faceva per vivere non aveva importanza; ciò che contava era il tipo di persona che era”.
Easter parade e il fallimento
Ma ciò che caratterizza le tre donne e tutti i personaggi che intervengono nell’intreccio è il fallimento. Ed è un fallimento doloroso ma non patetico, è un fallimento che oltre a essere personale riguarda soprattutto quelle strutture sulle quali la società statunitense avrebbe voluto costruire il sogno americano. Amore, lavoro, famiglia sono i tre ambiti che si frantumano a terra come un vaso di terracotta. E il tentativo di rimettere insieme i cocci non dà altro risultato se non quello di un vaso malamente riassemblato le cui crepe rimangono più che visibili.
“Come sposarlo? Mi dici sempre di sposare qualcuno, Sarah. Lo dici a proposito di qualunque uomo io porti qui. Credi che il matrimonio debba essere la risposta giusta per tutto?”.
E poco importa il tipo di approccio che si ha verso la vita, il risultato è sempre lo stesso. C’è quello più condiscendente di Sarah, che accetta un matrimonio violento dove non esiste amore, quello più libertino di Emily, che ambisce a essere libera ma si ritrova sempre alla disperata ricerca di un uomo da avere accanto, quello superficiale di Pookie, che in cambio ottiene solamente una totale solitudine e l’alcool come premio per annegare i dispiaceri.
Un romanzo intenso
Easter parade è un romanzo intenso, doloroso, in cui Yates disegna la sofferenza di un’intera famiglia ma lo fa senza voler provocare compassione nel lettore. Perché è un fallimento struggente e al contempo inevitabile, che si va costruendo pagina dopo pagina. E le tre protagoniste non si piangono addosso, bensì ne prendono atto, affondando progressivamente in quello stesso sogno che avevano coltivato da adolescenti, ovvero quello di raggiungere una felicità i cui contorni, tuttavia, con il passare degli anni e la presa di coscienza di sé e della realtà, si sfumano fino a dissolversi.
“Easter Parade” di Richard Yates, edizioni Minimum Fax. Libri in Pillole.