Libri in pillole

“Contrappasso” di Andrea Delogu: recensione libro

Leggere è un’attività a cui non riesco a rinunciare, perché la letteratura mi porta a esplorare mondi che non conosco o che sono lontani da me e dal mio immaginario personale. Uno dei generi con cui ho poca dimestichezza è quello distopico, e Contrappasso rientra esattamente in questa categoria. Al di là dei miei iniziali pregiudizi, però, leggere il libro di Andrea Delogu mi ha divertito, per varie ragioni.

“Sara non aveva mai corso per strada. Nessun bambino dopo il Contrappasso lo aveva mai fatto. Si poteva fare solo in zone pressurizzate, in luoghi adibiti. Sui muri delle scuole e dei centri sportivi contingentati si proiettavano immagini di prati, boschi e spazi all’aperto per simulare la normalità di una vita precedente, rassicurando più gli adulti che i bambini. Anche nelle piscine artificiali, in ogni luogo dove ci si allenava o si praticava didattica motoria, i proiettori riproducevano scenari del passato. Quel mondo continuava a esistere, ma non si poteva più viverlo. Chi aveva vissuto nel pre-Contrappasso Sapeva che la realtà era finzione, ma per i nati nel post-Contrappasso la finzione era realtà. Percepivano l’artificio come una cosa naturale”.

L’incipit del romanzo è intrigante ed enigmatico, perché ci ritroviamo in una società in cui, per un’inspiegabile calamità, si verifica un Contrappasso particolare: qualsiasi essere umano che si renda colpevole di uccidere un animale subisce la stessa sorte, morendo nelle stesse modalità con cui ha eliminato, volutamente o meno, la bestia. Sembra una sorta di punizione caduta dall’alto sugli uomini, rei di un qualcosa di indefinito e sconosciuto. In questo scenario apocalittico emerge Sara, giovane e volenterosa giornalista che ha due obiettivi ben precisi: ricostruire ciò che è accaduto nel giorno del Contrappasso e, soprattutto, cercare di depotenziare Ava Glacé, una donna senza scrupoli, capace di approfittare della situazione d’estrema emergenza per soddisfare la sua più profonda sete di potere e scalare i vertici della società.

“Non aveva mai visto il mare, il lago e neppure il fiume. Li aveva conosciuti attraverso i film e le proiezioni digitali della scuola, ma lì non si potevano sentire gli odori e soprattutto non si percepivano le dimensioni della natura, che riduceva gli uomini a microscopici ospiti di passaggio”.

Scritto con uno stile che definirei naturale, Contrappasso è un libro che mi ha divertito perché la questione affrontata da Andrea Delogu si presta a diverse interpretazioni: ci si può soffermare sul rapporto uomo/natura, oppure sull’etica animalista; si può riflettere sul binomio uomo debole/uomo potente, sulla gestione dei rapporti sociali, o analizzare la sociologia della finzione in un mondo virtuale. Ma potrebbe anche esortare a ricalcolare il valore degli affetti intimi e della condivisione in una società, la nostra, che va sempre di corsa e non lascia tempo e spazio per l’aggregazione. Ogni lettore da questo libro può trarre il suo spunto personale, dando il suo proprio significato alla storia che legge.

Inoltre le avventure di Sara sono raccontate con una spensieratezza che, durante la lettura, mi ha restituito quel beneficio che vado cercando nei libri: sentirmi alleggerito grazie a narrazioni che riempiono piacevolmente la mente portandoti fuori dal tuo mondo. E Contrappasso questa operazione l’ha saputa fare molto bene.

“Contrappasso” di Andrea Delogu, edizioni Harper Collins. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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