Libri in pillole

“Come una sirena” di Giovanni Montanaro: il delicatissimo racconto della vita di Hans Christian Andersen

È necessario avere una mano leggera e delicata per raccontare una storia complessa, articolata e piena di sfumature come quella di Hans Christian Andersen, scrittore danese di inizio ‘800 conosciuto per le sue celebri fiabe, tra cui spicca, senza alcun dubbio, quella de La sirenetta. È necessario avere una sviluppata sensibilità per intessere la narrazione della biografia romanzata di un autore che si ritrovò, fin da bambino, a camminare su terreni accidentati, ambigui, ruvidi, che gli restituirono un’esistenza fatta di poche certezze, di continui dilemmi, di perenni difficoltà.

“Come una sirena” di Giovanni Montanaro

come una sirena giovanni montanaro Qualità che non sono mancate a Giovanni Montanaro, che non solo ha dedicato sei anni alla ricerca di materiale utile per ricostruire la vita dell’autore danese, ma ha poi saputo restituire al lettore un racconto morbidissimo, anche se estremamente sofferente.

“Imboccò Ulkegade e intorno a lui percepì tutt’altra umanità. Gli uomini affannati a cercare donne, le madri senza cibo per i figli, i bambini denutriti e lamentosi. Era da lì che veniva, dalle prostitute e dagli intagliatori, dai mendicanti e dai calzolai. Voleva, però, fare grandi cose. Ma doveva farle per loro. Per la gente semplice. Per farla star bene, per farla pensare e sognare. Perché capiva gli uomini, la loro cattiveria, la loro gloria. La fatica, di tutti. L’amore che non arriva. La pazzia. La durezza della vita, ma anche la sua ironia. Sapeva che bisogna lasciarsi andare, ogni tanto, allo stupore, perché è l’unica cosa che rimane”.

Fu un’esistenza complessa quella di Hans Christian Andersen, costruita su costanti contrapposizioni: da una parte la famiglia d’origine, indigente e incapace di accendere e alimentare le sue fantasie, dall’altra i suoi sogni e le sue ambizioni, mai accantonate, mai soffocate del tutto, ma che anzi trovarono nuova luce grazie alla sua caparbietà e, soprattutto, al sostegno ricevuto dai suoi protettori, la famiglia Collin su tutti. Una dualità che, però, Hans Christian Andersen si portò dietro per tutta la vita, e che si tradusse ben presto in un rapporto tormentato con sé stesso, con il suo proprio corpo, con la sua sessualità, e che inevitabilmente finì per condizionare le sue relazioni sociali, costruite sullo scivoloso terreno dell’insicurezza e dell’ambiguità.

Come una sirena è un romanzo intenso, soffice e intriso di dolore, perché racconta le difficoltà di Hans Christian Andersen di relazionarsi con se stesso, con la sua identità sbiadita e mai definita, il suo tentativo di conoscere il mondo esterno e conoscersi attraverso l’arte e la letteratura, che lo portò a riversare nei suoi scritti ogni sua debolezza, ossessione e fragilità.
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“Come una sirena” di Giovanni Montanaro, edizioni Feltrinelli. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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