
Immergersi nel mondo di Miss Bee e il cadavere in biblioteca di Alessia Gazzola è come fare un salto indietro nel tempo, in una Londra del 1924, elegantemente descritta nei suoi contrasti tra il rigore aristocratico e i primi segni di modernità. Beatrice Bernabò, la protagonista, è una giovane donna italiana che si trasferisce nella capitale inglese con il padre e le sorelle, portando con sé un irresistibile mix di freschezza, curiosità e spirito ribelle.
La trama si sviluppa attorno a un omicidio che sconvolge la quiete della nobile dimora di Mrs. Ashbury, vicina di casa della famiglia Bernabò. Beatrice, o Miss Bee per gli amici, si ritrova coinvolta in un intricato caso che mescola indagini poliziesche, segreti familiari e sentimenti contrastanti. Tra i sospettati principali spiccano due figure maschili opposte e affascinanti: Kit, il carismatico figlio della padrona di casa, e Julian, un enigmatico visconte. La tensione cresce non solo sul fronte investigativo, ma anche sul piano emotivo, dando vita a un triangolo amoroso che tiene il lettore con il fiato sospeso.
Miss Bee è il cuore pulsante del romanzo. Giovane, intelligente e determinata, riesce a unire l’entusiasmo tipico della sua età con una profonda voglia di emancipazione e scoperta. La sua crescita personale si intreccia con l’evoluzione della storia, regalando momenti di leggerezza ma anche riflessioni più profonde su temi come il ruolo delle donne e le convenzioni sociali dell’epoca.
La forza del libro risiede nell’equilibrio perfetto tra il giallo e il romance. L’indagine sull’omicidio si sviluppa con ritmo e colpi di scena ben dosati, mentre le dinamiche sentimentali aggiungono intensità e coinvolgimento emotivo. I personaggi secondari, come l’ispettore Archer e la piccola Clara, arricchiscono la narrazione, rendendola corale senza mai togliere il focus dalla protagonista.
“Miss Bee e il cadavere in biblioteca”, di Alessia Gazzola edizioni Longanesi. Recensione a cura di Morena Di Giulio per Lib(e)ri di leggere.
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