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“Miseria Puttana” di Massimo Boddi: recensione libro

“la vita è proprio una stronza ingrata che non risparmia nemmeno un briciolo di quel suo strafottente senso dell’umorismo”

Piombino, 1994.

Simone, ( il protagonista principale) Cristian, Tommaso e Dario ci accompagnano per le vie dei quartieri operai, sono adolescenti, è estate, sono sfrontati e ribelli.

Decine di vite che si intrecciano, si sfiorano, si scontrano in questo libro che per noi generazione degli anni ottanta è come un viaggio nel tempo.

Di questo 1994 io rivedo tutto, vengo da un’altra provincia ma intorno a me i personaggi che gravitano sono gli stessi.

Operai, baristi, ubriaconi, teste calde, ragazzi prepotenti, vecchie immobili nelle poltrone, mariti cornuti,  casalinghe, gruppi di adolescenti che fanno a botte in strada.

Le canne, le sigarette e i primi incontri col sesso.

Simone sono io, siamo tutti noi alla soglia dei quaranta.

“certe vite scivolano così velocemente verso la miseria che le persone intorno neanche se ne accorgono”

Miseria Puttana di Massimo Boddi

Ogni capitolo ha una storia, a volte i protagonisti sono solo il pretesto, lo sfondo nel quali si muovono gli abitanti del quartiere. Dietro a tutti, immobile nello scorrere della storia, l’acciaieria di Piombino. I problemi economici, il futuro che attende quegli adolescenti. Lo stesso futuro incerto che attendeva noi, lo stesso che attende gli adolescenti di oggi.

È il mese di luglio, fa caldo, i ragazzi dividono la loro estate tra tuffi al mare e qualche scorribanda delle loro, qualche vetro rotto, qualche piccolo furto,  il tempo lo passano così: come chi in strada ci sta benissimo.

Miseria puttana è un groviglio di vie all’ombra dell’ acciaieria.

Ma Miseria Puttana ha dentro una storia  di crescita che non ti aspetti. Seguendo il filo della storia non ce ne accorgiamo subito, ma guardando il libro dalla fine l’ho visto.

Come tutte le vite, immagino che anche questa di Simone va guardata dall’alto, da fuori. E infatti in queste 121 pagine Simone è cresciuto sotto i miei occhi, ha imparato moltissimo da quelle scorribande e ora è pronto per una delle più grandi sfide che l’adolescenza possa metterci di fronte (no non ve lo dico, leggetelo).  

Nel suo romanzo di esordio, speriamo non sia l’ultimo, Massimo Boddi scrive senza giri di parole, non c’è molto da immaginare è tutto lì. Ma il suo linguaggio è perfetto per questa storia, nessuno potrebbe seriamente aspettarsi che un operaio degli anni ‘90 parli come un borghese qualsiasi. No. Quindi il linguaggio è crudo, espressivo.

Facile da leggere, scorre piacevolmente sotto le nostre dita, non aspettatevi colpi di scena, come poreste trovare colpi di scena nella vita delle periferie operaie? Le vite passano, scorrono seguendo i turni di lavoro e i conti per le bollette. Ma sono le nostre vite, sono vicine, sono proprio le vite che conosciamo bene.

 “Una cosa è certa: sarà la sua vita. E se la scriverà lui. Soltanto lui.”

Massimo Boddi, autore

Biografia dell’Autore

Massimo Boddi : Nato a Piombino e livornese di adozione, classe 1983, lavora come freelance nel campo della comunicazione e dell’editoria.

Ha collaborato e collabora, a vario titolo, con organizzazioni, case editrici, emittenti televisive, web-magazine e riviste.

È autore di saggi e pubblicazioni, tra cui Letteratura dell’impero e romanzi coloniali 1922-1935. La sua principale attività è quella di prendersi sul serio il meno possibile. Questo è il suo primo romanzo.

La Bussola editore _ a cura di Lib(e)ri di leggere.

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Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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