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“Il sari verde” di Ananda Devi: un romanzo che scuote l’anima

“Non ero responsabile di quegli atti che mi facevano rizzare il pelo dal dispiacere, ero stato spinto alla necessità di un castigo che risaliva a molto prima di me, a molto prima di lei, a un’altra delle due vite gravate di colpa.”

Trama

Costretto al riposo dalla malattia, in un tempo circoscritto ma dilatato da evocazioni e flussi di coscienza, un vecchio mauriziano di origini indiane si perde nelle oscillazioni della propria memoria, tra ricordi lontani, rovelli e deliranti allucinazioni. A poco a poco ripercorre la propria vita e quella delle donne di famiglia: la figlia succube, una nipote omosessuale e la defunta moglie. Tutto ruota attorno a un segreto, il più sconcertante ma non il solo. Nel tentativo di mantenere il riserbo e di continuare a condurre una vita specchiata da medico onnipotente, il protagonista si è incattivito. I suoi ultimi giorni sono perciò il vortice in cui confluiscono il presente della malattia e tutto un passato di soprusi e angherie. La narrazione prende ispirazione da un fatto ancestrale, vago e da sempre taciuto in famiglia, nell’interpretazione che ne dà un vecchio patriarca misogino, misantropo, manipolatore e violento, ormai al cospetto della morte e di un bilancio finale.

“Il sari verde”, di Ananda Devi: recensione

Ci sono romanzi che graffiano l’anima, storie che, pur raccontando l’orrore, lo fanno con una scrittura capace di sfiorare il lettore senza mai scivolare nella crudezza gratuita. Il sari verde di Ananda Devi è uno di questi. Con una penna raffinata e sottile, l’autrice accompagna chi legge attraverso le violenze e le manipolazioni del protagonista, un uomo che esercita il dominio con feroce consapevolezza, eppure si autocommisera, si autoassolve, si proclama vittima.

«Sento però l’odore del mio corpo. Mi disgusta. Non sono più un uomo.»

Il romanzo è narrato dal punto di vista del protagonista maschile, un “dokter” ormai anziano, già sul letto di morte, eppure ancora incapace di guardarsi dentro con onestà. Attraverso la sua voce velenosa, l’autrice ci racconta tre generazioni di donne: la moglie defunta, la figlia succube, la nipote ribelle. Figure che emergono potenti pur senza mai diventare protagoniste dirette della narrazione, costrette a vivere nell’ombra del patriarca. Eppure, proprio in questa prospettiva distorta, in questa pretesa di riscrivere la realtà per giustificare ogni atto di sopruso, si svela la loro resistenza silenziosa.

Fino all’ultimo, mentre il suo corpo cede alla vecchiaia e alla malattia, il protagonista non si arrende all’evidenza della sua miseria morale. Continua a costruirsi un ruolo da martire, da uomo incompreso, da eroe tragico che porta sulle spalle il peso di una vita ingiusta. Ed è proprio questa ostinata arroganza, questa incapacità di riconoscere il male commesso, a renderlo un personaggio indimenticabile nella sua bruttura.

«Lo so, ma lo capisci perché ti odiamo? No, perché, che cosa ti ho fatto?»

Il sari verde è un libro potente, che scuote e lascia il lettore in uno stato di sospensione. Dopo l’ultima pagina, serve tempo per respirare, per lasciar decantare le emozioni e ritrovare un equilibrio dalla tempesta di parole che Ananda Devi ha saputo orchestrare con maestria. Un romanzo imperdibile, scritto con l’eleganza tagliente di chi sa raccontare la realtà senza filtri, ma con uno sguardo capace di toccare il cuore.

Biografia dell’ autrice

Ananda Devi è nata nel 1957 sull’isola di Mauritius, terra di confluenza tra numerosi elementi etnici, culturali e linguistici. Autrice di ascendenza indiana, è tra le voci più acclamate della letteratura africana contemporanea. Scrive in francese, ma parla fluentemente l’inglese e il creolo mauriziano. Ha esordito giovanissima come autrice di racconti. Dopo aver conseguito un dottorato in antropologia a Londra, è vissuta per molti anni in Congo, per poi trasferirsi in Svizzera. Ha pubblicato romanzi, racconti e poesie, ottenendo nel 2006, con Eva dalle sue rovine, il Premio dei cinque continenti della francofonia per il miglior romanzo dell’anno in lingua francese. Nel 2010 è stata nominata dal governo francese cavaliere dell’Ordine delle arti e delle lettere. Ha ricevuto il Prix de la langue française nel 2023 e il Neustadt Prize del 2024. Le sue opere sono in corso di pubblicazione nel catalogo di Utopia.

“Il sari verde”, di Ananda Devi. Utopia Editore Pagine 256, 19 euro. Recensione a cura di Morena Di Giulio per Lib(e)ri di leggere.

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Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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