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“Motel Life” di Willy Vlautin: Recensione Libro

Originariamente pubblicato da Fazi più di dieci anni fa, ora riproposto da Jimenez Edizioni – in quanto la prima edizione era ormai introvabile – Motel Life, esordio nella narrativa di Willy Vlautin, è un romanzo on the road che ha il sapore del vecchio whiskey davanti a un camino, mentre fuori nevica.

L’esordio nella narrativa nel 2006 del cantante e leader dei Richmond Fontaine e ora nei Delines è un potente ritratto dell’America delle periferie. Lontano dai clamori di New York, dalle luci di Miami, dal sole della California, quella che si definisce come America profonda, distante dalle metropoli, ma che disperata cerca un posto nel grande paese.

Siamo dalle parti di Tom Waits, di Bruce Springsteen, volendo fare un paragone musicale.

Quella che racconta Vlautin è la storia di due fratelli lungo le strade del Nevada, dopo che uno dei due – Jerry Lee – ha ammazzato per sbaglio un ragazzino in bicicletta durante una tempesta di neve. I due si mettono in moto quindi, Frank e Jerry Lee. Due fratelli così diversi tra loro, accomunati dal destino beffardo di crescere senza i genitori in un mondo che non lascia scampo ai deboli.

E così crescono i due fratelli, tra lavori saltuari, molte birre, motel e sistemazioni di fortuna. Fino a questa morte inaspettata: da lì i due possono solo mettersi in fuga. Di città in città, cercando rifugio in squallidi motel, incrociando altre povere anime intrappolate in sobborghi senza futuro.

I due fratelli, però, e lo apprendiamo in là nella narrazione, hanno la passione per le arti in comune: Frank racconta storie, Jerry Lee disegna in modo fantastico. Ma questi loro talenti a poco servono quando la vita si accanisce e non lascia scampo.

Le loro piccole storie di vita quotidiana si intrecciano ad altre, l’incidente resta sullo sfondo ma dà modo di riflettere – l’autore prima e dopo noi – sui casi della vita, sui sogni delle persone comuni, sulle speranze che ognuno di noi si porta dentro.

Ed è proprio come una triste e amara canzone folk country, questo romanzo, che offre belle pagine di ottima narrativa, semplice e senza fronzoli. Le storie che racconta Vlautin – non solo in questo, anche nei successivi suoi romanzi – sono le storie di emarginati, di poveri diavoli, di uomini che cercano il loro posto nel mondo. Un qualche tipo di riscatto, una soddisfazione, un po’ di stabilità.

Un romanzo che è piaciuto tanto anche a Guillermo Arriaga, mai troppo celebrato scrittore e sceneggiatore per Inarritu, che ha detto “Non leggevo un romanzo così bello da molto, molto tempo”. Ed è stato infatti tradotto in molte lingue e  anche trasformato in un film qualche anno dopo: nel 2012 infatti esce The Motel Life diretto dai fratelli Alan e Gabe Polsky, con Emile Hirsch e Stephen Dorff nel ruolo dei due fratelli.

Motel life” di Willy Vlautin, edizioni Jimenez. Libri da Leggere.

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