Dream Book

“Tè per i fantasmi” di Chris Vuklisevic: liberarsi dalle catene del passato

Il silenzio nasconde le cose più segrete, intime, sconvenienti. Le protegge. Tacere quello che ci sta più a cuore, non è semplice. Occorrono una forza interiore ed un’adeguata calma per trattenere ciò che non si intende dire. Arriva sempre un momento, però, in cui bisogna lasciarsi andare.

Confessare quello che più si teme alle persone direttamente coinvolte nelle siffatte questioni comporta un rispetto verso le parti chiamate in causa, ma spinge anche ad alleggerire la propria coscienza che, se è vivace, tormenta sino allo sfinimento coloro che si chiudono nel silenzio più tenace. C’è anche una morale che andrebbe rispettata. Più si tace e più si ferisce chi si ama. Quando si vuol nascondere qualcosa in modo ossessivo qualche dettaglio lo si perde per strada che, poi, viene raccolto da chi non ha solo un occhio attento, ma addirittura una curiosità invadente. La curiosità può sparire con le persone che se ne vanno per sempre, ma resta comunque. Le domande, che necessitano di risposte chiare, turbano le ore. Allora, quella verità nascosta con l’ostinato silenzio bisogna cercarla per davvero.

In Tè per i fantasmi di Chris Vuklisevic conosci una storia surreale, fantasiosa. A Nizza c’è una sala da tè in cui le porcellane si muovono come governate da fili invisibili. Lì, un signore piuttosto loquace racconta delle leggende del folclore locale. Come quella di una donna, Carmina, che nel 1940 dà alla luce due gemelle: Félicité e Agonia. La prima, sin da bambina, ha i capelli bianchi, invece, dalla bocca della seconda escono farfalle che invecchiano precocemente tutto ciò che toccano. Ma la storia va avanti sino a metà degli anni Ottanta, quando Félicité è un’accompagnatrice di anime che, servendosi di tè e tisane, aiuta i fantasmi rimasti bloccati tra i vivi a trovare la via per l’aldilà. Mentre Agonia, come una strega, abita nei boschi nascosta agli occhi della gente. Tra le gemelle è calato il silenzio. Sarà la morte della madre, che separa le due sorelle da trent’anni, a riavvicinarle. Insieme devono trovare il fantasma di Carmina, intrappolato nel presente ed impigliato nei nodi del suo passato di donna che amava una figlia e ripudiava l’altra. Una madre inconoscibile e dalle mille identità.

Il romanzo è incredibile. La storia è costruita su una struttura ben fissata dalla fantasia e dai colpi di scena. La scrittura è affascinante. Strega il lettore portandolo ad avere una dipendenza del racconto per conoscere ogni dettaglio, ogni pagina.

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“Tè per i fantasmi” di Chris Vuklisevic, edizioni Rizzoli  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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