“Sorelle” di Ada Negri: ventuno ritratti di donne italiane di inizio ‘900

Parlare delle donne non è mai facile. Tratteggiare la loro figura, senza cadere nei banali luoghi comuni, porta ad entrare nei meandri del mondo femminile con una certa circospezione per essere, poi, più autentici nei giudizi. Le donne si alleano tra loro quando avvertono, sentono e vivono la stessa condizione nello slancio verso la vita, verso i problemi, gli obiettivi comuni.

Anche nelle cose più semplici, come la serenità in famiglia, si battono ogni giorno per mantenere una memoria storica che possa fare da perno per i valori più importanti. Il senso civile e culturale le spinge ad una unione di intendi che solo la sorellanza può favorire i cambiamenti radicali oppure significativi. Capirsi e farsi capire nelle esigenze, che spesso sono il frutto di ideali sani, equivale a farsi rispettare per quello che la donna dice con la sua intelligenza e con il coraggio che mostra. Non può essere nebbia e neanche ombra perché quando c’è da lottare, da amare, da aiutare, le donne sono in prima linea. Insieme, unite, sanno che avranno più voce, più forza.

In Sorelle di Ada Negri conosci ventuno ritratti di donne. Figure del popolo, dure, forti, responsabili, dritte, che hanno una personalità rara e libera anche quando di libero c’era poco e niente. Delle donne nessuno ha mai capito nulla. Eppure, loro si sono presa la scena anche senza essere protagoniste di una storia che le ha più volte scansate, indebolite e umiliate.

Il libro è interessante. La narrazione è autentica, vera. La scrittura, fresca nella sua semplicità, arriva dritta al lettore che ne apprezza ritmo e stile. 

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“Sorelle” di Ada Negri, edizioni Neri Pozza.  Dream Book.