Non è scontato fare la cosa giusta. Nel mezzo possono esserci tante piccole sfumature che potrebbero offuscare anche la più benevola delle azioni. L’importante è sapere da che parte stare, o meglio, scegliere il male minore sapendo di fare bene. I rischi, i pericoli, restano. Sono fatti
per disturbare, per spaventare, la coscienza. Quando in ballo ci sono situazioni scottanti, grandi o gravi che siano, ti senti addosso il peso della preoccupazione che sfiata ansia.
In Nel rimorso che proveremo di Piero Malagoli finisci in un bivio. Un parroco di campagna, nella provincia emiliana, si trova tra l’incudine e il martello. Dopo l’8 settembre 1943, l’Italia è divisa tra l’avanzata dell’esercito alleato e la rappresaglia fascista. La neonata Repubblica sociale ed i combattenti partigiani creano un solco profondo. Padre Sebastiano deve decidere in fretta per aiutare le pecorelle del suo gregge, alcune nascondono un segreto che si manifesta poi in tutta la sua gravità. Il prete rischierà molto, come tanti altri, in quel periodo. Ma si sporcherà le mani spinto dalla fermezza di stare nel giusto.
Il libro è interessante. La storia procede spedita nella disperazione di un’epoca che ha segnato la Storia. La scrittura è avvincente.
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“Nel rimorso che proveremo” di Piero Malagoli, edizioni Spartaco. Dream Book.