Il passato torna anche quando non lo cerchi. Si presenta anche se lo ignori. Quando si palesa, nella forma di ricordi, di voci ovattate e di sonni tormentati, ti dice qualcosa che, nell’immediatezza, non riesci a cogliere. Sei impreparato alle storie che vengono da un ieri che non hai conosciuto. Pensi che siano immagini scombinate.
In Monteruga di Anna Puricella entri nella vita di Angelo, il custode di un paese fantasma. Monteruga, nel Salento. L’esistenza del ragazzo procede disgraziata. Dopo l’incidente sul lavoro, che lo ha azzoppato, ha delle visioni. Chi gli si para innanzi è fatto di carne ed ossa e di notte popola la sua vita e quella del borgo spettrale. Quelle visioni sono il passato di un luogo spopolato, ma sono anche l’anima di una storia che lui non conosce e che lo riguarda.
Il romanzo è strepitoso. La storia è avvincente, costruita con maestria. La narrazione è un crescendo di vivacità, di colpi di scena, che il lettore non aveva tenuto conto, ma che esplodono come fuochi d’artificio. La scrittura è bellissima. È una voce che regala emozioni.
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“Monteruga” di Anna Puricella, edizioni Fandango. Dream Book.