“Vita precaria e amore eterno” di Mario Desiati, recensione: Un libro tra le mani
VITA PRECARIA E AMORE ETERNO di Mario Desiati.
Una storia, la Storia, il sociale, la politica, il precariato, l’amore, la vita, la morte, la follia…
Quanta roba e quanta bellezza in questo libro!
Mario Desiati è bravo, ma proprio bravo bravo, soprattutto quando si tratta di dipingere una generazione… quella dei giovani adulti degli anni duemila.
Quei ragazzi le cui manovre politiche hanno tagliato fuori dal mondo del lavoro, che si sono ritrovati a riempire i call center per poter guadagnare due spiccioli, ragazzi a cui hanno spezzato sogni, desideri, speranze… e che hanno cercato il loro riscatto nell’amore.
Ragazzi spesso disorientati, delusi, senza ideali, che rischiano di trasformarsi negli uomini e nelle donne che non volevano diventare.
Precari in tutto, nel lavoro e nella vita.
Questa precarietà esistenziale porta insoddisfazione, e l’insoddisfazione porta all’intolleranza, all’odio, al cinismo, all’egoismo, ai pregiudizi, al risentimento nei confronti del mondo intero, alla frustrazione e al disagio.
Martino, il protagonista, è il prototipo di questa generazione, e in una società che sembra non aprirgli nessuna porta lui trova la sua luce solo nell’amore per Toni, ragazza impegnata politicamente, attiva a livello umanitario, piena di ideali e voglia di fare, smaniosa di cambiare le storture del mondo… perfetta in ogni dettaglio e da lui adorata oltre ogni limite.
Martino ha un padre vigilante che è emigrato dalla Sicilia solo per passare da una povertà ad un’altra, e una madre, traumatizzata da una violenza di cui é stata testimone, che si è progressivamente chiusa in un mondo onirico in cui dialoga con i morti.
Desiati si muove con maestria dalle basi NATO di Sigonella e da Castiglione (in Sicilia) con la loro violenza e degrado ad una Roma che può togliere il fiato, ma anche divorarti senza pietà.
Passa attraverso la legge Biagi, il mobbing, lo sfruttamento e l’umiliazione sul lavoro, la pornografia… per arrivare ad affrontare temi più sensibili, commoventi, che toccano l’anima.
Un libro politico, ma anche poetico.
La scrittura é ricercata, mai banale, lirica certamente, ma anche dura e incisiva… perché trasuda rabbia, passione e disperazione.
In una parola: caleidoscopica.
Inutile negare quanto mi abbia scosso il finale, inaspettato e struggente, difficile da “mettere via“.
Ma in fondo… in un mondo dove è difficile mantenersi a galla, tanto vale lasciarsi portare via dall’amore, fino ad annegare nella follia.
(P.s.: la lettura straordinaria di Lino Guanciale, per l’audiolibro su Raiplay Sound, aggiunge quel quid in più ad un romanzo già molto bello e intenso di suo!)
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“Vita precaria e amore eterno” di Mario Desiati, Einaudi editore . Un libro tra le mani.