“L’isola dei fiori di carta” di Carla Marcone: recensione libro

Segmenti, pezzi mancanti. Dentro il vuoto, la curiosità. Quelle essenze fatte di buio e di silenzi possono diventare ossessioni. Tarli che tolgono il sonno, che deviano la felicità nell’attimo in cui si fanno esigenza. Le storie hanno un inizio e una fine. Spesso il punto è la chiusa di un racconto affidato alla voce della fantasia perché la verità si è fermata prima. Nel mezzo ci stanno brandelli sfilacciati di sussurri, di mezze verità, di buio pesto. Voci schiacciate da segreti, dalla vergogna. Niente filtra come dovrebbe e tutto diventa scombinato, assurdo.

I pezzi mancanti sono solo un’appendice. Lì si annida il mistero. Vorresti trovare tutte le parole che chiariscano il non detto o le frasi monche, tagliate per salvare il destino di qualcuno. Attendi risposte, le cerchi. Sei vittima delle stesse storie che ti ammaliano sino a finirci dentro, anima e corpo. Sei dove ti porta la narrazione, la Circe di volute di immaginazione e realtà crea fumo e illusione. Quando ci si imbatte nella nebbia si vorrebbe uscire subito dalla foschia, vedere con chiarezza senza impedimenti. I buchi di parole portano a delle voragini dalle quali è difficile risalire se la fune resta ferma ai segreti.

In L’isola dei fiori di carta di Carla Marcone finisci nella storia di alcune donne che, in un’isola sperduta del Mediterraneo, dipanano le ore tra follia, silenzi e curiosità. Un barattolo coi girasoli racchiude un foglio. Lì c’è un segreto che Maria custodisce con attenzione. Quel silenzio attira la curiosità di Rossella, figlia di una donna persa e muta che ha subito punizioni crudeli in un tempo che torna a tormentarla. Per placarsi realizza fiori di carta, molti ne avvertono il profumo che ha un significato di rinascita in una vita fatta di lacrime, di silenzi e di pezzi mancanti.

Il romanzo è bellissimo. La storia è di una meraviglia sfuggente, toccante. La prosa è raffinata, d’impatto, suggestiva. Le emozioni che trasmette la scrittrice sono tante e tutte di grande forza evocativa che il lettore diventa parte integrante di ogni parola.

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“L’isola dei fiori di carta” di Carla Marcone, edizioni Scrittura&Scritture.  Dream Book.