Sono gli attimi che, a volte, ci guastano. Quelli in cui combiniamo dei gran casini, un caos assoluto, senza pensarci. Finiamo così in una via di non ritorno dove il passato resta indietro ed i legami si spezzano. Ci mettiamo davvero poco a tagliare i ponti con tutto quando decidiamo di pancia.
In L’elogio del caos di Francesca Biasone ti rendi conto della precarietà dei sentimenti quando questi sono forti ma sfilacciati da pensieri turbolenti. Non è facile incontrare il vero amore, perderlo poi, in un attimo per dei panegirici mentali che si fanno per strategia, è facile. Pensi di essere forte, certa, di quell’amore e tiri un po’ troppo la corda ritrovandoti così con un pugno di mosche bianche in mano. Il nulla ed il caos si combattono tra lo loro per trovare spazio in una mente fiaccata dal dispiacere, dal tormento, dalla perdita. Questo è quello che vive Flavia, la protagonista. Una studentessa universitaria che riconosce il vero amore senza saperlo gestire. Sente un lutto e cerca di riportare in vita l’antico palpito, la strada però è segnata.
Pulita la scrittura e schietta la storia. La narrazione sale di grado come l’amore quando è bello, pieno, coinvolgente poi si fa scuro quando si spegne. Ecco, la prosa segue i sentimenti raccontati.
“L’elogio del caos” di Francesca Biasone, Edizioni BookaBook. Dream Book.