Dream Book

“Le parole che mi hai lasciato” di Giulia Baldelli: crescere tra ferite e silenzi

Il dolore annebbia vista e vita. Impartisce complicate lezioni da capire. Certo, nell’immediato della sofferenza non comprendi molto e molto bene ciò che accade attorno a te. Ti chiudi a tutto il resto. Campi con le tue formule di sopravvivenza, sprofondando anche nell’apatia, nella depressione. Il dolore è un’accusa rivolta all’incertezza. È un dialogo silente che apre altre ferite. Crolla la serenità e avanza la minaccia del tranello della vita.

Ti aggrappi alle minuzie per evitare di perdere il ricordo di chi non hai più accanto. Sprofondi nella disperazione. Fingi un’esistenza che non ti appartiene perché conosci solo la rabbia e il sonno disturbato. All’inizio non ce la fai, ti mancano le forze e ignori qualsiasi strada che possa farti uscire da uno stato catatonico nel quale sei caduto senza nemmeno volerlo. Poi, ti rendi conto che devi fare qualcosa se non vuoi fallire anche tu. Assumi le posizioni di attacco e di difesa. Sei in piedi, almeno, con i sensi in allerta su ogni cosa nel cercare risposte e vie che possano cambiare tutto quello che si è fermato con un dolore troppo dilaniante da patire.

In Le parole che mi hai lasciato di Giulia Baldelli conosci la sofferenza di Adriano, diciassette anni, che ha perso la sorella maggiore, Betta. La ragazza lo ha tenuto, a lungo, per mano sostituendosi a una madre insicura ed a un padre che se ne è andato via di casa. Una notte Betta si sdraia sui binari e muore sotto un treno. Adriano si chiude in un doloroso risentimento. Odia il padre, detesta la debolezza della madre e arriva a disprezzare anche il ricordo della sorella che aveva cominciato a drogarsi e che ora l’ha lasciato solo. Al ragazzo resta soltanto una famiglia che ha fallito e un mucchio di domande che lo assillano alle quali deve dare delle risposte.

Il romanzo è forte. La narrazione risulta intensa nella ramificazione di una storia che scivola tra il dolore e il desiderio di capire che cosa si sia rotto in una vita che viveva il sole spegnendosi, poi, definitivamente. La scrittura è sciolta, emotiva. Ti insegue, ti cerca, soffia aiuto.  

“Le parole che mi hai lasciato” di Giulia Baldelli, edizioni Guanda.


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Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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