Dream Book

“La regina scalza” di Ildefonso Falcones: recensione libro

Sete di libertà. Acqua per tornare a vivere ancora, per riprenderti dal fuoco e dall’arsura dell’indifferenza, dalle minacce, dalla crudeltà, che si attaccano come sudore fastidioso. La dignità è complice del nostro crepacuore quando le avversità si accaniscono, quasi fossero inquisitori instancabili e mordaci. Essa, però, è più forte di qualsiasi colpo e mancanza.

Unita al coraggio ti permette di resistere, di trovare quell’energia che verrebbe meno, o che non esisterebbe affatto, nei momenti in cui devi salvarti da solo. E se sei una donna, sarà anche peggio perché sarà anche più difficile. Molti pensano di approfittare di te, anche delle tue debolezze e delle tue difficoltà, facendoti così crepare nell’anima. Chi non può evitarlo, subisce e si rafforza cambiando. Diventa pane morbido, ma con il tempo sa farsi duro, secco, e sa anche come cavarsi dagli impicci, quelli che necessitano di poco coraggio e di mano ferma. Per le asprezze della vita, invece, si prendono decisioni più nette, sulla base di quella dignità che ti infervora, ti infiamma, e che ti ricorda chi sei e cosa fare.

Con il romanzo La regina scalza di Ildefonso Falcones ti senti piccolo, insignificante dinanzi alla dignità e al coraggio di alcuni gitani e di una ex schiava. Frustrazioni e frustate, abusi, violenze e onore, fanno dei protagonisti delle vite singolari. Vite che amano e lottano per la libertà. Siamo a Siviglia. È il 1748, da Cuba arriva in Spagna Caridad con la sua libertà che però le appare più spaventosa delle catene. Sulla sua strada incrocia un gitano rude, un ex galeota, che la conduce nel suo borgo. L’aiuta, le dà da bere e da lei non vuole nulla, non la sfiora neanche. Le chiede solo di cantare. “Canta morena” le dice, perché il suono straziante della sua voce lo calma e lo riporta all’asprezza che ha vissuto come condannato al remo. L’ex schiava diventa amica della nipote del gitano, di Milagros, nelle cui vene scorre il sangue della ribellione e quello orgoglioso dei gitani. E quando i gitani vengono deportati in massa e condannati ai lavori forzati e alla reclusione, sarà il coraggio di molti di loro, soprattutto donne, a mantenerli in vita quasi fosse la vampa della loro personalità a liberarli da ciò che subiscono ingiustamente.

Il romanzo è un capolavoro. Bellissime storia e scrittura. il libro è un portento per il suo impetuoso affresco abitato da personaggi meravigliosi. Il lettore vive i grandi e numerosi colpi di scena con apprensione e sorpresa. La regina scalza è un romanzo che conquista e che il lettore non dimentica.

La regina scalza” di Ildefonso Falcones, edizioni Longanesi. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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