L’attesa è una stalattite. Goccia dopo goccia fa passare il tempo. Nel mezzo ci stanno tante cose, ansia e speranza in primis. L’attesa porta anche un po’ di nostalgia. Aspettare che succeda quello che si desidera fissa ciò che si è vissuto bene, con gioia, con spensieratezza. Essere in una situazione di stallo significa vivere due situazioni emotivamente parallele. Da una parte pensare a quello che sarà, dopo, e dall’altra ricordare ciò che è stato, prima.
In La nostalgia che avremo di noi di Anna Voltaggio entri nella storia di più esistenze. Tasselli di vita che si compongono e scompongono attraverso la memoria, il gioco della nostalgia e il desiderio di cambiare. Mettere un punto e ripartire è come inseguire qualcosa che tenga in piedi tutti i desideri e le cose che vengono da sé. Le storie dei personaggi appartengono un po’ a tutti noi, ci rappresentano anche sulla base di quei sentimenti che scaturiscono come pioggia e sole nelle giornate di attesa. Il romanzo è stupendo. La scrittura è particolare, geniale, ad effetto. Sfiata tante emozioni. La penna dell’autrice è carismatica. La narrazione procede su un equilibrio fatto di oculati dosaggi di parole, decise e inaspettate, per importanti riflessioni. È molto brava, Anna Voltaggio
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“La nostalgia che avremo di noi” di Anna Voltaggio, edizioni Neri Pozza. Dream Book.