Dream Book

“La casa sull’argine” di Daniela Raimondi: recensione libro

I sogni cambiano lo sguardo. Gli occhi che hanno la febbre dei sogni sembrano stralunati. Seguono la mappa dei desideri. Evitano le buche in cui possono finire gli spasmi della fatica per arrivare dove si vuole. Sono occhi che accarezzano idee, pensieri, propositi, speranze. Alcuni si realizzano ed altri no.

Poi, ci sono quei sogni a cui viene sbarrata la strada. Ad essi si guarda con sospetto perché pericolosi, sono sogni che fanno perdere la testa, che fanno ammattire. Più se ne parla e più viene messo in atto, da qualcuno, l’opera di convincimento per lasciar perdere le strampalerie che non portano nulla di buono, soprattutto se vanno ad inficiare il percorso naturale delle cose. Per un sogno impossibile si può perdere più di quanto si possa immaginare. Se va bene sarai impagabile per l’emozione, quest’ultima però si spegne e tocca andare avanti guardando in faccia quello che ne segue e consegue. Ad una cosa bella se ne affiancano dieci torte. Il brutto, all’inizio, si ignora e se appare chiaro si fa finta di non vederlo. Meglio godersi la parte dritta delle situazioni, tanto a quelle sghembe ci pensa già la vita. Mutilare i sogni significa spegnersi, accomodarsi ad un respiro regolare, fare spazio all’abitudine di un’esistenza priva di luminarie e fuochi pirotecnici. La festa dell’anima passa dagli occhi, lo sguardo racconta anche di quei sogni mancati.

In La casa sull’argine di Daniela Raimondi fai parte di una saga di famiglia: i Casadio. Entri nella loro vita a passo svelto, non ci cavi nulla stando ai margini per guardarli tutti come se fossero personaggi incredibili. Sei con loro in ogni istante e percorri due secoli di Storia che hanno segnato le loro esistenze e anche l’Italia. I Casadio è gente semplice, lavoratrice e particolare. La famiglia si divide in due ceppi. Da una parte ci stanno i sognatori dagli occhi azzurri e dai capelli biondi e dall’altra i sensitivi dagli occhi e dai capelli come la notte senza stelle. I Casadio si mischiano con gli zingari. Giacomo Casadio, nell’Ottocento, si innamora di Viollca, una veggente gitana che nei tarocchi legge una terribile profezia che scuoterà vite ed anni dei Casadio, anche di quelli a venire.

Il romanzo è stupendo. La storia conquista, è affascinante. La narrazione scorre che è una bellezza. Vivi le scelte, la ribellione, la volontà di cambiare le cose di una famiglia che si porta dietro i sogni e con essi anche il terrore di ciò che potrebbe succedere, e che poi succede, per aver prestato il fianco ai sogni per una pazzia di vita. La scrittura è corposa, amabile, fluida. Magica.       

       

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“La casa sull’argine” di Daniela Raimondi, Editrice Nord.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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