Alcune idee hanno il marchio del pericolo. Le scelte che ne seguono cambiano addirittura il percorso dell’esistenza, in peggio. Chi, però, riesce a mantenere una giusta morale saprà cavarne il meglio. Le difficoltà temprano, fanno uscire il carattere.
In Io sono Persefone di Daniele Coluzzi vivi il destino di alcune anime, di uomini e di dei. Il destino di tutti è già scritto. Si può rifiutare, lottare con le proprie armi per cambiare le cose, ma nella sostanza la vita si compone di decisione. Bisogna prenderle, questo è. Core, giovane dea della vita e della fertilità, non si innamorerà mai, questo, almeno, è quello che ha deciso sua madre Demetra. Le cose, però, possono prendere altre strade e le decisioni sovvertite da qualcosa di ignoto. Core verrà rapita e entrerà in mondo ripugnante, che puzza di tanfo, di terra bagnata. Sarà lei stessa a decidere chi diventare e per quale motivo.
Il romanzo è stupendo. Ha la forza della narrazione pulita, vera. È abile, lo scrittore. Arriva dritto all’anima, ne scandaglia la profondità e fa entrare la luce della bellezza, la forza della passione. La sua prosa è un pregio che merita di essere conosciuta. Il lettore assorbe tutto, non riesce a staccarsi dalle pagine. Ha voglia di sapere e nel mentre riflette. Si guarda e comprende che le scelte possono stancare, ma sono indispensabili soprattutto per non finire a testa bassa nell’ignobile inconsistenza che inghiotte chi è senza morale né coscienza.
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“Io sono Persefone” di Daniele Coluzzi, edizioni Rizzoli. Dream Book.