Dream Book

“Il sesso degli alberi” di Alessio Arena: quando la scrittura è opera d’arte

Nasci più volte e in modo differente per trovare la strada giusta, per non sentirti un estraneo. Lo fai per non tornare indietro, inghiottito dalla sofferenza provocata dall’ignoranza altrui che è quasi sempre figlia di pregiudizi atavici. Decidi di darti una possibilità, addirittura un nuovo nome per riprenderti il corpo che senti davvero di avere e che è altro da ciò che si mostra. Puoi nasconderti fino ad un certo punto, poi arriva il momento in cui assecondi la volontà di specchiarti innanzi alla gente. Impari ad essere te stesso, in tutti i sensi.

Le storie si compongono di parti che si cementificano tra di esse. Puoi ignorarle, dimenticarle, sentirle estranee, ma sono risolutive nella forma di un percorso diverso da persona a persona perché sono la somma della sete che ognuno ha nella definizione di se stesso. Tutte le storie sono una eredità preziosa, specie per chi è intrappolato nella rete dei dubbi, della paura. Il mormorio e il fracasso degli insulti, pesanti e brutti, sono la marea di schifezza verso il vento del nuovo che non può essere vissuto come una trappola. Se stai cercando la parte più intima di te, anche attraverso l’abbandono che hai dovuto subire nell’affaccio alla vita, sei convinto che non puoi ingannarti, per il rispetto di quello che dapprincipio non riesci a dire e che poi difendi come meglio puoi.

In Il sesso degli alberi di Alessio Arena conosci la doppia voce di Matteo. Ha undici anni e vive in un paesino della provincia spagnola e dopo la morte del padre, pianista sulla sedia a rotelle, la madre, che non si cura di lui, lo manda a Napoli dalle cognate. Matteo ha una voce bianca, angelica. Protetto dalle zie, fissate con la botanica, la musica ed i numeri della smorfia, entra nelle ombre del palazzo di famiglia semidiroccato. Scopre di appartenere alla stirpe del più grande cantante napoletano di fine Seicento, il castrato Matteucci. Il ragazzo ha talento per il canto, nutre un amore per gli alberi, è convinto di sentire la voce del padre e di riconoscere il loro linguaggio e il loro sesso. Matteo percorre un viaggio difficile per scoprire la propria identità, un viaggio intimo e fisico. Il suo scopo: abitare un corpo che non consideri più estraneo e sentirsi parte di una nuova famiglia che accetti e condivida il suo cammino.

Il romanzo è bellissimo. La storia, forte e nello stesso tempo delicata, mette a nudo diverse tematiche trattate con mirabile realismo che si mescola ad una riflessione, pura e dolente, su argomenti ancora infarciti da pregiudizi e da una violenza che non passa mai. La scrittura di Alessio Arena è opera d’arte. È esattamente come dovrebbe essere un romanzo che salva il lettore mettendolo sulla via dell’affascino.   

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“Il sesso degli alberi” di Alessio Arena, edizioni Fandango.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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