Dream Book

“I bambini del maestrale” di Antonella Ossorio: recensione libro

La vita degli altri, per alcuni, è tutto. Portare gli emarginati ad un’esistenza dignitosa diventa il punto cruciale della propria. Aiutare i derelitti è uno scopo per respirare felici. Una sorta di garanzia per la propria coscienza che chiede stimoli di benessere emotivo. La fortuna per i miserabili arriva come suoni ovattati e spesso prende altre strade. Non si può conoscere il proprio destino neanche quando ci si impegna per favorirne la strada.

Per i disgraziati, invece, la provvidenza sembra un sonno profondo creando la notte anche quando è pieno giorno. Le menti illuminate, sensibili, che in animo hanno a cuore la vita dei diseredati fanno il possibile per cambiarla in meglio. La determinazione di riuscire in un’impresa civile che punti l’attenzione su un’esistenza decorosa comporta molto coraggio. Non è facile deragliare la mentalità di chi sta bene e pensa che essere ultimi nella società sia una condizione di pura sopravvivenza. La totale insensibilità unita all’indifferenza per gli invisibili porta ad avere la giusta considerazione verso chi annaspa quotidianamente. Si può essere scugnizzi, ferite purulente per coloro che hanno la pancia piena, e diventare uomini grazie alla responsabilità, al rispetto, alla dignità, che vengono insegnati da mani  tese senza chiedere nulla in cambio.In I bambini del maestrale di Antonella Ossorio sei traghettato nella vita dei caracciolini e della loro direttrice, Giulia Civita Franceschini. Napoli, 1913. La Caracciolo, la nave in disarmo, è attraccata nel porto della città partenopea. È un bastimento-casa, anzi di più. È una nave asilo per bambini orfani e abbandonati che vivono di furti, di espedienti e di elemosine per le vie di Napoli. Mamma Giulia cambia il destino di molti scugnizzi, un popolo di piccoli scaltri che conosce solo fame, miseria, povertà, educato poi al rispetto e alla condivisione per rinsaldare la propria dignità.Il romanzo è straordinario. La storia alita valori di inestimabile peso. Il lettore sente, vede, tutto. Assimila anche i toni, il dialetto che caratterizza alcuni protagonisti. Nessuno di loro è secondario, tutti hanno una forza incredibile tanto da renderli indimenticabili. La scrittura è meravigliosa. È talentuosa, Antonella Ossorio. Una scrittrice brava davvero, le parole abitano in lei e su carta le adatta al meglio.

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“I bambini del maestrale” di Antonella Ossorio, edizioni Neri Pozza.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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