Gli errori vanno cancellati, sarebbe meglio però tenerli a mente. Chi si porta dietro un’offesa, a volte, la elimina addirittura con il sangue. Diavoli in carne e ossa. Sono menti cattive, malate, marce, non hanno anima, sono senza coscienza e prive di scrupoli. Non conoscono il giudizio, ignorano quello divino. I loro peccati sono tanti quasi quanto i respiri. I rovesci della cattiveria sono grandine nel cielo sereno della benevolenza.
In Flama di Tom Kuka finisci dentro ad una storia raccapricciante. A Tirana, tutto è strano anche alcune voci insieme a quel fiato di morte che si impossessa di moltissimi abitanti della città. Alla carestia, alla fame, alla morte che prendono quasi tutti e subito, si affiancano alcuni omicidi. Il modus operandi è lo stesso, quindi uno solo l’assassino che si tiene lontano dai curiosi che assomigliano a quei roditori che si prendono sempre un pezzetto di notizie per chiudere il cerchio su casi inquietanti e fare così giustizia.
Il romanzo non lascia scampo per il suo impatto forte. Il lettore vive emozioni contrastanti, da una parte respinge la crudezza e crudeltà con cui vengono esposti fatti e dall’altra ne è affascinato perché la storia lo proietta in un mondo sconosciuto, fatto di lati oscuri e segreti. La scrittura è potente. La narrazione, invece, spiazzante. Fagocita il senso di impotenza e la nausea per alcune crimini, talmente orribili ed efferati, spinge il lettore a sentirsi quasi a disagio nelle maglie di una storia strana e, in parte, possibile.
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