Dream Book

“Basta un filo di vento” di Franco Faggiani: cosa significa amare la terra

Il senso di appartenenza sbugiarda le parole dette a casaccio nel rumore delle chiacchiere. Conosci il peso della verità nel silenzio delle confessioni che rivolgi a te stesso. La proteggi quasi fosse un figlio da accudire. All’inizio sei curioso di novità, di scoperte, di conoscenze. Non pensi troppo a ciò che lasci perché l’euforia di conquistare spazi diversi è più forte e ha il sopravvento su ciò a cui sei abituato.

Poi, in meno che non si dica, arriva la nostalgia e con essa il ricordo che accende le mancanze. E in quegli istanti, l’appartenenza alla propria terra, alle proprie origini, scuote l’anima. Si fa sentire di più quando ti scivola dalle mani. Allora, difendi la tua identità. Conforti l’orecchio con parole belle che ti riportano ai momenti in cui eri felice senza saperlo. Anche la responsabilità fa il suo gioco, ha un valore determinante che guida le scelte. Si possono cambiare tante cose, ma quelle fondamentali restano. Si rafforzano e si afferrano senza indebolire nulla.

In Basta un filo di vento di Franco Faggiani conosci l’attaccamento di una comunità nei confronti della propria terra, del proprio lavoro, costruendo legami solidi e duraturi. Gregorio Bajocchi è un uomo di successo. È proprietario di un’azienda agricola, La Conventina, di oltre mille ettari sulle colline tra il Po e l’Appennino. La tenuta appartiene alla sua famiglia da sempre e quando Gregorio l’ha ereditata aveva solo diciassette anni. A quel tempo, erano stati i contadini, lì da generazioni, a prendersi cura della proprietà. L’azienda prosperava e lui studiava. Bajocchi, ormai adulto, si occupa della sua impresa. Sposa Cora dopo essere stato legato, per un certo periodo, a Emma, un’esuberante ragazza tedesca dalla quale ha avuto un figlio. Poi, l’imprenditore riceve un’offerta allettante: una società straniera vuole acquistare l’azienda. Non è una scelta facile, la sua. In ballo ci sono troppe responsabilità e senso di appartenenza.

Il romanzo scava nell’intimo dei personaggi. Li scuote, li mette a nudo, li rende vividi. La narrazione è autentica. La scrittura appare gentile, ma nasconde una forza che scuote i sentimenti del lettore. 

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“Basta un filo di vento” di Franco Faggiani, Fazi editore.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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