Han Kang ha vinto il premio Nobel per la Letteratura 2024. Il premio prestigioso è stato assegnato alla scrittrice sudcoreana norvegese per aver “esposto traumi storici e fragilità della vita umana” nei suoi scritti.
La scrittrice è stata pubblicata in Italia dalla casa editrice Adelphi, che ha curato la traduzione e l’edizione dei seguenti titoli:
- La vegetariana – 2019 – pag. 177 – qui il libro
- Convalescenza – pubblicato nel 2019 – pp. 86 – qui il libro
- Atti umani – 2023 – pag. 205 – qui il libro
- L’ora di greco – 2023 – pag. 163 – qui il libro
da Il Corriere della Sera
Figlia di Han Seung-won, importante scrittore sudcoreano, ha esordito nel 1993 con una raccolta poetica: la sua letteratura affronta temi come l’identità, la perdita e la violenza che sviluppa nel romanzo Atti umani (pubblicato in Italia da Adelphi) dedicato al prima, al durante e al dopo del massacro di Gwangju del 1980. «Viviamo in un mondo sempre più violento. Siano diventati sempre più sensibili alla violenza. Vorremmo azzerare tutto anche se sappiamo che è uno sforzo inutile», raccontava in un’intervista al Corriere della Sera. «In Atti umani— spiegava Han Kang — Gwangju diventa un nome universale per un tempo e uno spazio in cui la violenza e la dignità dell’uomo coesistono ferocemente. Gwangju fu un massacro ma anche una rivolta,le due cose insieme. Penso che la storia del XX secolo lasci ferite profonde e domande sulla violenza e la dignità dell’uomo nel mondo». Nel 2023 sempre Adelphi ha pubblicato L’ora di greco (traduzione di Lia lovenitti, cura editoriale di Milena Zemira Ciccimarra): uscito in Corea nel 2011, è il primo libro di Han Kang tradotto in Italia direttamente dal coreano si concentra sul linguaggio e sul «rapporto unico tra corpo e anima» che sperimenta nell’esistenza di un insegnante di greco di mezza età che progressivamente diventa cieco.
Fonte: Corriere della Sera