Dream Book

“Bartleby lo scrivano” di Herman Melville: recensione libro

Esistere senza uno scopo, che aggiusti le giornate, fiacca l’animo. Fai le cose e poi rifiuti di portarle a termine. Non ti appartiene più lo sguardo vivo verso la quotidianità. In te, si è spento qualcosa. Anche gli occhi fissano un punto, senza in realtà guardarlo veramente, per perdersi in modo definitivo. Vorresti acchiappare l’infinito, farne parte e scomparire dentro quel tutto senza presa.

Non parli, non mangi, non esci. Sei solo e non cerchi nessuno. Appari strano, bizzarro, sfuggente. Fai pena. A te non importa. La tua anima soffre indebolita per qualcosa che solo tu sai, risucchiata da una forza che ti spinge verso il basso. Lasci andare, ti abbandoni. Pallide ore negli accesi pensieri che non conoscono mai il giorno, il confronto, la diversità delle voci. Solitudine e morte dell’anima. Convivere con ciò che non si esplicita, che resta oscuro, che assorbe ogni fibra del tuo corpo, è una sfida sfiancante. La verità, qualora ci si impegna a cercarla, può essere sfuggente. L’inquietudine di non venirne a capo sovrasta anche le cose più semplici. Non sai cosa fare, come reagire, cosa pensare. È tutta un’incognita, per chi la vive e per chi la subisce. Quindi, si palesa il nulla nella forma di un uomo e nella sostanza di pensieri che restano un mistero.

In Bartleby lo scrivano di Herman Melville ti imbatti in una storia che sembra nebbia. Non riesci a vedere bene le cose, o meglio a comprendere la natura di un uomo, Bartleby, perché ti sembra evanescente. Qui sta la sfida. Non avrebbe senso la storia dello scrivano che ad ogni richiesta dell’avvocato che lo ha assunto risponde con un garbato quanto irritante “preferibilmente no”. Sembra una battaglia persa quella dell’avvocato per capire cosa passi nella mente di Bartleby e della sua ostinazione a quella risposta per ogni cosa. Atteggiamento, questo, che lo disturba e lo affascina. Poi, comprende. Il libro ha un suo peso. Parte da un fatto, o meglio da una persona, per entrare in riflessioni che portano ad altre storie, alle quali non puoi tirarti indietro una volta solleticata la curiosità di sapere.

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“Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, edizioni Neri Pozza.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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