Rete Miceliale

“Ossessione” di Stephen King: recensione libro

“Quando hai cinque anni e ti fai male, lo fai sapere a tutto il mondo. A dieci ti limiti a piagnucolare. Ora che arrivi a quindici hai già cominciato a mangiare le mele avvelenate che crescono sul tuo interiore albero del dolore. E questa l’Edificazione secondo la filosofia occidentale. Cominci a ficcarti il pugno il bocca per soffocare le urla. Sanguini solo dentro.”

“Ossessione” di Stephen King

Charlie ha diciassette anni. È solo, Charlie. Combatte contro i ricordi che troppo spesso diventano demoni e lo tormentano. Combatte contro un dolore che non riesce più a tenere dentro di sé, un dolore antico che che arriva da lontano perché il padre.

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“Forse si era dimenticato o non aveva mai saputo che i bambini crescono ricordando ogni schiaffo e ogni parola di disprezzo, che crescono con la voglia di mangiarsi vivi il loro padre.”

Sceglie la strada peggiore, Charlie. Un sentiero che percorre un passo dopo l’altro fino a quando impugna la pistola e uccide due dei suoi insegnati e prende in ostaggio tutti i suoi compagni di classe. Lì Charlie inizia il suo esperimento sociale di cui lui stesso è la prima cavia. Ossessione – Rage, rabbia, nel titolo originale – è il primo romanzo di King firmato con lo pseudonimo di Richard Bachman.

È un romanzo che, pubblicato 22 anni prima della strage scolastica di Columbine, potrebbe facilmente vestire i panni di una macabra profezia americana. Ma, in realtà, è un romanzo che destruttura la società per come la conosciamo richiamando quello che William Golding raccontava ne Il signore delle mosche: un ecosistema dal quale gli adulti vengono rimossi. Una nuova struttura sociale nella quale per una mattina intera puoi smettere di sanguinare solo dentro e permetterti, per una volta, di lasciare che il dolore scivoli fuori dalla morsa dei denti.

Gli adulti sono rimossi da questa narrazione. Sono inconsapevoli ostacoli che la follia di Charlie allontana nel peggiore dei modi. Nella mente di Charlie sono ecosistemi troppo diversi che impediscono agli adolescenti di svilupparsi come dovrebbero. Che li controllano, li inibiscono e, di fatto, li trasformano in adulti crudeli, sciatti, cattivi.

Questo è l’esperimento di Charlie: lasciare che per poche ore i ragazzi (ri)scoprano i pericoli, gli orrori e la voracità di una crescita senza inibizione.

Ossessione non è un romanzo perfetto ma è lucido nell’orrore che racconta. È cinico nel ricordarci che se il mondo degli adulti e quello dei ragazzi non trovano punti di contatto, rischia di essere la follia a crearli. Perché

“La follia è quando non riesci più a distinguere le cuciture che tengono insieme il mondo.”

E senza quelle cuciture non è solo il mondo a cadere a pezzi. Sono tutte le regole, le connessioni e i compromessi che ci permettono di diventare adulti migliori.

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“Ossessione” di Stephen King, edizioni Bompiani. Rete Miceliale.

Maico Morellini

Maico Morellini, classe 1977 vive a Reggio Emilia e lavora nel settore informatico dove si districa tra cinema, programmi e letteratura. Il suo primo romanzo di fantascienza, Il Re Nero, ha vinto il Premio Urania 2010 ed è stato pubblicato l’anno successivo da Mondadori. Sempre per Mondadori nel maggio 2016 è uscito il romanzo La terza memoria. Nel 2018 il romanzo Il diario dell’estinzione edito da Watson ha vinto il Premio Italia 2019 come miglior romanzo fantasy. Nel 2019 ha pubblicato all'interno dell'Urania Millemondi Strani mondi il racconto Fatum e con Providence Press il romanzo Il ragno del tempo, vincitore del Premio Italia 2021. Ha partecipato a diverse antologie tra cui 365 Racconti sulla fine del mondo, Propulsioni di improbabilità, I sogni di Cartesio e Ma gli androidi mangiano spaghetti elettrici? e pubblicato altri diversi racconti.

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