Etimologioia

Perché si dice “moglie e buoni dei paesi tuoi”?

Buongiorno a tutti e bentornati all’unica rubrica che compare quando meno ve lo aspettate ma che tutti aspettate, ossia #etimologioia: la rubrica che vi spiega come nascono i modi di dire più comuni, anche se non vi interessa saperlo!

I modi di dire, come sappiamo, sono espressioni che si usano nel linguaggio parlato per rafforzare o colorire ciò che si sta esprimendo. Solitamente non hanno origini recenti e vengono tramandate da parlante a parlante, quasi come fosse una lascito generazionale. Per questi motivi in base al periodo storico in cui vengono detti, possono sembrare fuori luogo o talvolta persino offensivi.

È il caso di “moglie e buoi dei paesi tuoi” il quale può essere ritenuto offensivo nel suo mettere sullo stesso piano di importanza la donna con un animale: tuttavia all’epoca della sua nascita aveva un significato più “nobile”.

Perché si dice “moglie e buoi dei paesi tuoi”?

Purtroppo fino ad ora non si conoscono con esattezza le sue origini, presumibilmente dovrebbe risalire all’epoca contadina italiana, in cui i buoi rappresentavano da un lato la spesa maggiore che una famiglia doveva sostenere e dall’altro il sostentamento economico: era pertanto importante che il tiro di buoi durasse il più a lungo possibile.

Allo stesso modo veniva considerato il “trovar moglie”, inteso come sostentamento affettivo nonché cura della famiglia e della casa. Si preferiva quindi celebrare matrimoni fra persone degli stessi luoghi per una migliore unione e comprensione.

In un mondo che non conosceva ancora la globalizzazione e in cui scarsa era la conoscenza di altre realtà, c’era una certa diffidenza verso tutto ciò che veniva “da fuori” e, quindi, era poco conosciuto cosa che adesso per fortuna non avviene più (ironic alert).

Ecco quindi che sposare una donna del luogo e quindi già conosciuta poteva dare meno sorprese che non sposarne una che veniva da lontano e di cui non si sapeva molto.
Allo stesso modo, un animale comprato da una persona del luogo dava meno adito a possibili truffe, rispetto ad un animale comprato da uno sconosciuto.

Ma non siamo i soli ad avere avuto problemi simili anche se noi li abbiamo espressi in maniera più elegante.

In lingua inglese, ad esempio, per esprimere lo stesso concetto si usa la frase idiomatica Better wed over the mixen than over the moor.

Tradotta letteralmente l’espressione significa: “meglio sposarsi sulla concimaia che nella brughiera”.

Praticamente si sottintende che è meglio sposarsi sul letamaio di casa propria con la vicina piuttosto che avventurarsi a sposare uno sconosciuto nella brughiera lontana da casa. Per inciso, mixen è il termine arcaico per concimaia.

Anche per oggi la nostra rubrica estemporanea finisce qui. Buone vacanze a chi è in vacanza e buon lavoro a chi ancora trotta.

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Etimologioia, una rubrica a cura di Donatella Maina Gioia su The BookAdvisor.

Redazione

Redazione della pagina web www.thebookadvisor.it

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