Articoli

Editoria: nel 2023 cresce il mercato del libro mentre calano le vendite online, i lettori scelgono le librerie fisiche

È un momento piuttosto buono per l’editoria che continua a far registrare ottimi segnali per quel che riguarda la vendita dei libri: il mercato del libro, infatti, è ancora in crescita in questi primi mesi del 2023 e di pari passo le librerie fisiche confermano di aver recuperato la preferenza tra i lettori a discapito delle vendite online.

Questo il comunicato pubblicato dal sito dell’AIE, l’associazione italiana editori, sul mercato del libro 2023:

In un mercato che stabilizza la crescita rispetto ai livelli prepandemia grazie alla vitalità dell’offerta editoriale, con un incremento sui primi quattro mesi del 2019 del 17% (vendite di narrativa e saggistica, esclusa la scolastica), le librerie fisiche consolidano la loro posizione come primo canale di vendita dei libri (53,8%). Nuovo calo dell’online (41,5%) e leggero recupero della grande distribuzione, che si attesta al 4,7%. Va comunque ricordato che, nel 2019, l’online aveva solo il 27% del mercato.

“I dati che presentiamo oggi – ha spiegato il responsabile dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Giovanni Peresson – ci dicono due cose: la prima è che la crescita del mercato che si era innescata già a fine 2020 non era un fenomeno passeggero, ma una tendenza di lungo periodo che attesta e stabilizza il libro a valori di vendite superiori a quelli del prepandemia. Questo anche grazie a un’offerta editoriale capace di intercettare nuovi bisogni e nuovi pubblici. La seconda è che questo risultato viene perseguito tenendo bassi i prezzi, nonostante la crescita dei costi aziendali per materie prime ed energia. Le case editrici sono consapevoli della delicatezza e fragilità di un mercato della lettura sensibile ai minimi cambiamenti, ma certamente le ridotte variazioni dei prezzi di vendita, nonostante un’inflazione dell’8%, sono una scelta molto impegnativa soprattutto per gli editori più piccoli con meno capacità finanziarie”.

L’analisi dell’ufficio studi AIE su dati Nielsen BookScan e altre fonti è stata presentata al Salone Internazionale del Libro di Torino nel convegno “Il mercato del libro: andamento e analisi”, in collaborazione con il programma Aldus Up finanziato dalla Commissione Europea attraverso Europa Creativa. Moderati dalla giornalista Sabina Minardi e sulla base dei numeri presentati da Giovanni Peresson, dopo un saluto del presidente di AIE Ricardo Franco Levi, si sono confrontati gli editori: Alessandra Carra (Gruppo Feltrinelli), Marzia Corraini (Corraini Edizioni), Diego Guida (Vicepresidente di AIE e Presidente del Gruppo dei Piccoli editori), Stefano Mauri (Gruppo editoriale Mauri Spagnol), Martino Montanarini (Gruppo Giunti), Maria Teresa Panini (Franco Cosimo Panini Editore) e Enrico Selva Coddé (Gruppo Mondadori).

Le vendite per dimensione degli editori. Le vendite di varia nelle prime sedici settimane sono state pari a 473,2 milioni, le copie vendute sono 31,2 milioni. L’incremento rispetto ai primi quattro mesi del 2019 è stato del 17% a valore e del 15,6% a copie. Rispetto al 2022, la variazione rispetto al corrispondente periodo dell’anno è del -0,2% a valore e del -1,2% a copie. I marchi editoriali nella fascia di venduto oltre i 5 milioni sono cresciuti nelle vendite del 37,7% rispetto al 2019. Quelli tra 1 e 5 milioni sono cresciuti del 25,3%, quelli sotto il milione del 5,4%.

L’inflazione corre, i prezzi di copertina no. Gli editori non trasferiscono l’inflazione in libreria, limitando gli incrementi dei prezzi di copertina. A fronte di un aumento generale dei prezzi su base annua dell’8,3% ad aprile, il prezzo medio di copertina del venduto è cresciuto dell’1,1%. Il dato delinea una tendenza di più lungo periodo: nell’aprile 2022 i prezzi erano aumentati dell’1,5% a fronte di un’inflazione del 5,8%. Se prima della pandemia (aprile 2019) il prezzo medio di copertina del venduto era 14,78 euro, oggi siamo a 15,16 euro: meno di 50 centesimi in più.

I perché della ripresa delle librerie. Secondo i dati dell’Osservatorio AIE sulla lettura a cura di Pepe Research, la ripresa delle librerie è da attribuirsi a una precisa scelta dei lettori che nel 46% dei casi dichiarano di aver utilizzato di più la libreria negli ultimi 12 mesi per aver ridotto gli acquisti online e negli altri canali alternativi alle librerie. In particolare, tra le motivazioni addotte, nel 55% dei casi viene indicato l’aver trovato in libreria promozioni interessanti, nel 45% l’essere stato attratto da un migliore assortimento, nel 26% l’aver riscoperto l’”atmosfera” della libreria (erano possibili più risposte).

La narrativa oltre il 50%. La top ten dei libri più venduti nei primi quattro mesi (vedi allegato), disegna un panorama dove convivono libri-evento (biografie reali), saggistica di cultura, romance, titoli trainati da trasposizioni cinematografiche e premi letterari, fenomeni social, Tik Tok in particolare. Va comunque sempre ricordato che il peso dei titoli più venduti è relativo in un mercato sempre più plurale: la quota dei primi 100 titoli rappresenta il 9,4% del mercato a valore e l’8,7% a copie. In maggioranza, gli italiani leggono narrativa come romanzi, fumetti, libri per bambini (50,7%), mentre saggistica e manualistica non universitaria copre il restante 49,3% delle vendite. Nel 15,3% dei casi, sono stati comprati titoli usciti nei primi 4 mesi dell’anno, il resto è composto da catalogo (84,7%).

Chi sale e chi scende. La narrativa italiana cresce del 17,3% rispetto al 2019 e del 2,5% rispetto al 2022. Quella straniera cresce del 21,7% rispetto al 2019, mentre cala del 4,2% sul 2022. I fumetti triplicano rispetto al 2019 (più 195,8%) ma calano del 12,1% rispetto al 2022. Bambini e ragazzi crescono del 19,4% rispetto al 2019 e calano dello 0,8% sul 2022. La saggistica generale, comprese le biografie, cresce del 14,1% sul 2019 e del 7,2% sul 2022. La saggistica specializzata cresce del 3,2% sul 2019 e cala del 7,3% sul 2022, la manualistica non accademica, che comprende le guide di viaggio e i libri di cucina, cresce dell’11,6% sul 2019 e del 10,8% rispetto al 2022.

Il romance e gli altri casi. Uno dei fenomeni più rilevanti degli ultimi anni è il romance, i romanzi d’amore che spesso negli ultimi due anni si sono posizionati in vetta alle classifiche di vendita e che nei primi quattro mesi dell’anno hanno visto una spesa dei lettori per acquistarli pari a 15,7 milioni di euro, più che raddoppiata rispetto al 2019 (più 101,3%). Tra questi, iniziano ad affermarsi i titoli di autrici italiane che sono passati da un valore di vendita di 1,1 milioni del 2019 a 6,0 milioni del 2023 (più 451%). La saggistica di cultura (divulgazione storica e scientifica, politica, reportage, critica letteraria, linguistica, filosofia, psicologia, scienze sociali) totalizza 81,3 milioni di euro di vendite nei primi quattro mesi del 2023, in calo dell’1,7% rispetto l’anno precedente ma comunque in crescita del 9,3% rispetto al 2019. La saggistica religiosa cresce del 17,3% rispetto al 2022 e del 14,5% rispetto al 2019. Le guide di viaggio e l’editoria turistica nell’ultimo anno hanno avuto un balzo del 44,1%, pur non essendo ancora tornate ai valori del 2019. L’editoria d’arte, che aveva anch’essa sofferto delle misure sanitarie e la ridotta mobilità, totalizza 11,1 milioni di vendite, in crescita del 3,5% sul 2022 e dell’8,8% sul 2019. Tuttavia, nel conteggio non sono considerate le vendite nei bookshop di musei e mostre museali.

Fonte: www.aie.it

News

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio