Etimologioia

Perché si dice attenti al lupo?

Buongiorno e buon lunedì a tutti, rieccoci qui con #etimologioia pur se in una veste quasi diversa. Perdonatemi l’assenza dello scorso lunedì ma ho avuto altro per la testa.

Dicevo, oggi siamo qui quasi in veste nuova perché non ci occuperemo solo dell’etimologia delle singole parole ma anche della nascita dei modi di dire e partiamo oggi con il più che famoso “in bocca al lupo”, al quale non si sa mai se rispondere col solito “crepa” o con “grazie” per non offendere nessuno.

Resta di moda, nonostante le opposizioni degli animalisti, augurare qualcosa a qualcuno con l’espressione «in bocca al lupo».

Vediamo cosa dice in merito l’Accademia della Crusca: “I dizionari consultati in merito sono concordi nell’attribuire alla locuzione In bocca al lupo! una funzione apotropaica, capace di allontanare lo scongiuro per la sua carica di magia. L’origine dell’espressione sembra risalire ad un’antica formula di augurio rivolta per antifrasi ai cacciatori, alla quale si soleva rispondere, sempre con lo stesso valore apotropaico “Crepi!” (sottinteso: il lupo)”

L’augurio In bocca al lupo! potrebbe essere ricollegato anche ad altre numerose espressioni che hanno per protagonista il lupo, nonché all’immagine stessa di questo animale nella lingua.
Ne consegue l’immagine del lupo impressa nella lingua, in espressioni, modi di dire e proverbi, immagine che mette in avanti le sue caratteristiche di animale

• pericoloso e violento: gridare al lupo; anche nelle minacce, specie rivolte ai bambini: il lupo ti mangia; guarda che viene il lupo!

• furbo e perseverante nel vizio: il lupo perde il pelo ma non il vizio

• spietato per chi è debole: Trovarsi come un agnello tra i lupi; Chi pecora si fa il lupo se la mangia

• fedele al suo branco: lupo non mangia lupo

• insaziabile, affamato (con valore di intensità): una fame da lupi, la fame caccia il lupo dal bosco

• spesso ridotto in cattive condizioni (con valore di intensità): tempo da lupi.

In realtà questa formula ha origini molto0 antiche. Nel mondo greco, «destare l’apertura della bocca del lupo» significava fare rimanere a bocca aperta il predatore per eccellenza. Il lupo come animale era simbolo della ferocia nell’attacco, come la volpe lo era dell’astuzia e la cagna della lascivia. Nelle raccolte di proverbi greci antichi compilate dai paremiografi (studiosi bizantini che hanno elencato e commentato i detti e le espressioni proverbiali, E. Leutsch – F.G. Schneidewin, Corpus Paroemiographorum Graecorum, I-II, Meisenheim/Glan 1839-1851), la «bocca del lupo» ricorre in due diverse accezioni:

• «dalla bocca del lupo» (ἐκ λύκου στόματος) era detto per coloro che ricevono qualcosa di inaspettato, secondo la testimonianza di Zenobio (III 48), studioso attivo a Roma all’epoca dell’imperatore Adriano;

• «il lupo a bocca spalancata» (λύκος ἔχανεν) si usa per quelli che non raggiungono ciò che speravano: quando i lupi falliscono per imperizia nella caccia, se ne vanno a bocca aperta, secondo Diogeniano (VI 20). Apostolio (X 85), un paremiografo greco di epoca bizantina che insegnò a Creta e fu protetto dal cardinale Bessarione, specifica che il lupo, quando vuole catturare una preda, si getta sopra a bocca aperta e quando non la afferra si dice che apra la bocca a vuoto. Il modo di dire sarebbe adatto a quelli che sperano di ottenere qualcosa o di arricchirsi, ma falliscono.

Ne risulta che «in bocca al lupo» è un ottimo auspicio per chi lascia l’animale a bocca aperta, cioè evita le sue fauci già pronte, uscendo vincitore dallo scontro con questo predatore. È un modo di augurare il meglio a chi deve prendere parte a una competizione, cioè deve farsi largo tra lupi. Lasciarli a bocca aperta significa sottrarsi alla loro famelicità, oppure sottrarre a loro la preda comune.

Rimane da spiegare perché si risponde «crepi!». Si tratta di un modulo ricorrente nella lingua italiana in diverse espressioni, per esempio «crepi l’avarizia!», oppure «crepi l’invidia!». In sostanza il crepare è l’augurio che si fa a ciò che ostacola la felicità. La risposta, quindi, è pertinente all’immagine del lupo predatore che vuole aggredire la vittima, ma rimane a bocca aperta perché fallisce l’attacco.
A questo punto, augurargli che «crepi» è un augurare che si esca vincitori da una gara senza cadere vittima di chi vuole distogliere o ostacolare il raggiungimento di un successo e di ogni realizzazione.

Scusate se mi sono dilungata ma ci tenevo a darvi una risposta il più esaustiva possibile. Ora vi lascio, rinnovandovi l’invito a suggerirmi qui parole e/o modi di dire dei quali vi piacerebbe conoscere l’ETIMOLOGIOIA!

Etimologioia, una rubrica a cura di Donatella Maina Gioia su The BookAdvisor.

Redazione

Redazione della pagina web www.thebookadvisor.it

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio