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“Il re delle fate d’autunno” di Claudio Chiaverotti e Pierluigi Porazzi: recensione libro

Trama

«Dolcezza, un puntino quasi dimenticato su qualunque mappa stradale, qualche migliaia di abitanti, poche anime rimaste, la maggior parte vendute per molto meno di trenta denari. Tutti invece conoscono la fabbrica di prodotti chimici che dà lavoro alla maggior parte degli abitanti del paese, l’Ekta.»

Adolescenti, belle e con qualche segreto di troppo: sono le vittime di un serial killer che si fa chiamare il re delle fate d’autunno e semina terrore nello sperduto paesino di Dolcezza, in Friuli. Al caso lavora l’ispettrice Foscari che, con il suo vice Chiarloni, scava tra le torbide ombre di una provincia solo all’apparenza tranquilla. Chi è l’assassino? Perché uccide? E ha qualcosa a che fare con l’Ekta, la fabbrica che tutti in paese detestano e temono?

“Il re delle fate d’autunno” di Claudio Chiaverotti e Luigi Porazzi: recensione libro

«Le fate d’autunno, sepolte nei corpi, invocano il re, all’ombra dei morti.»

Giulia Foscari, ispettrice di polizia, ha appena iniziato una guerra dentro se stessa; il re delle fate d’autunno ne ha iniziata un’altra in cui lei si trova invischiata. Due battaglie sfiancanti, che lasciano sul terreno una scia di sangue e dolore.

Il mostro di Giulia a Dolcezza lo conoscono in tanti, quasi tutte le famiglie sono state carezzate dalla mano gelida della morte per colpa dei fumi dell’Ekta. Un altro mostro, che vomita veleno nell’aria con il benestare della politica. I soldi comprano tutto. Gli stessi abitanti vivono e muoiono intorno alla fabbrica che con una mano paga e con l’altra ghermisce.

Nessuno parla di Dolcezza. Finché nella piazza della cittadina non viene rinvenuto il corpo di Silvia: nuda, brutalmente ammazzata con quella che si scoprirà essere un’iniezione di acido. L’assassino ha già ucciso e lo farà ancora. Bisogna trovarlo. Giulia, Chiarloni e il tenente Dorigo iniziano la caccia all’uomo, una corsa contro il tempo per salvare le prossime vittime.

Con questo inizio, Chiaverotti e Porazzi ci prendono per mano e ci trasportano tra le vie cupe di Dolcezza. Uno dietro l’altro appaiono i personaggi, deformi, violenti, depressi, approfittatori, sembra non ci siano personaggi positivi in questo libro. Ogni volta che Giulia Foscari imbocca una strada trova un soggetto ambiguo ad attenderla in un balletto senza fine di passi falsi e piste fasulle. Il re gioca con loro, mescola le carte e intanto uccide.

La trama, costruita all’ombra dell’Ekta, è fitta di colpi di scena, i personaggi si muovono alla ricerca affannosa di un appiglio per incastrare il re. Ma come ogni figura che si rispetti, sembra che l’assassino sia sempre un passo avanti a loro. Diversi indiziati, diverse vittime, ma nessun vero colpevole. Chi è il re delle fate d’autunno?

Nessuno è come sembra a Dolcezza, perfino le vittime hanno segreti scottanti. Un romanzo imperdibile per chi ama il giallo ma anche per chi si approccia al genere. Ben articolato, mai banale, lascia quella sensazione allo stomaco dopo la lettura che, a parer mio, ne fa uno dei libri da consigliare assolutamente in questo 2024.

«Io sono il re di tutte le fate, dai corpi corrotti le ho liberate, io sono il re di un mondo che langue, di cenere e vento, d’amore e di sangue…».

Biografia degli Autori

Claudio Chiaverotti ha scritto le strisce delle Sturmtruppen, e dal 1989 lavora come sceneggiatore presso la Sergio Bonelli Editore. Ha scritto più di cinquanta storie di Dylan Dog, ha creato il personaggio fantasy Brendon e la serie Morgan Lost, in corso di pubblicazione. Ha diretto il cortometraggio I vampiri sognano le fate d’inverno?, miglior cortometraggio al XXXVII Fantafestival di Roma.

Pierluigi Porazzi ha pubblicato per Marsilio L’ombra del falco, Nemmeno il tempo di sognare e Azrael, premiato come miglior romanzo dell’anno nell’ambito dei Corpi Freddi Awards. Per Pendragon è uscito Una vita per una vita, scritto con il giornalista Massimo Campazzo, e per La Corte Editore La ragazza che chiedeva vendetta, Il lato nascosto, Mente oscura e Ritratti di morte. Ha pubblicato anche molti racconti in varie raccolte e antologie. Da uno dei suoi racconti è stato tratto il cortometraggio “La fotografia”, diretto da Luca Sabbatini.

“Il re delle fate d’autunno” di Claudio Chiaverotti e Pierluigi Porazzi, Mursia Edizioni a cura di Lib(e)ri di leggere.

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Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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