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“La banda dei carusi” di Cristina Cassar Scalia: recensione libro

L’apparenza dice una cosa e la verità un’altra. La prima si presenta senza sforzo ingaggiando la superficialità di pensieri, quelli di facciata. La seconda, invece, bisogna cercarla. Spesso è insabbiata, nascosta. L’apparenza depista la verità. Chi non si ferma alla sommaria realtà, sa che deve scavare a fondo per avere chiarezza dei fatti. Non è cosa facile.

Non è neanche una cosa che appartiene a tutti perché la verità è sempre scomoda da trovare e da far conoscere. Se non si hanno i sensi in allerta e la volontà di sparigliare le carte per sfatare ogni possibile dubbio, non si va molto lontano. La verità è pericolosa, l’apparenza ingannevole. Quest’ultima può rivelarsi un bluff. Quando ci sono interessi che devono restare sommersi, si agitano le acque per allontanare quei sospetti che potrebbero rovinare i piani di potere, di controllo, di possesso. Qualcuno correrà più di un rischio, qualcun altro penserà di fare il bello e il cattivo gioco. La partita, però, non ha tempi stabiliti da regole fisse. Certo, arrivare prima nel scoperchiare verità indicibili è un vantaggio che hanno in pochi. Solo chi ha coraggio. Se poi, si ha a che fare con un’indagine investigativa bisogna accelerare il passo. L’apparenza, buttata lì, per sviare ed impantanare l’inchiesta porterebbe fumo oppure preziosi indizi.

In La banda dei carusi di Cristina Cassar Scalia entri nel vivo di un’indagine condotta dal vicequestore Vanina Guarrasi.  Catania, 2017. Nel magazzino di un lido viene trovato il cadavere di un ragazzo, Thomas Ruscica. La vittima era uno dei “carusi” di don Rosario Limoli, parroco di frontiera che opera nel difficile quartiere di San Cristoforo. Thomas aveva cambiato vita, aveva tagliato i ponti con il passato problematico e con una famiglia pericolosa. Era determinato a cominciare da capo, in modo pulito, ad aiutare altri come lui. L’omicidio nasconde molte verità e mette in pericolo diverse vite. L’audacia di uomini, donne e ragazzi coraggiosi porta a fare quadrato su un caso difficile ed ingarbugliato.

Il romanzo è straordinario. La storia è una matassa di cose, dettagli, situazioni, ambientazioni, colpi di scena, che il lettore resta stordito per come si evolve la narrazione. La trama è ben costruita. Si respira, si vede e si sente tutto, anche profumi e sciabordio del mare. La prosa è brillante, ineccepibile. 

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“La banda dei carusi” di Cristina Cassar Scalia, edizioni Einaudi.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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