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“Jonathan Strange e il signor Norrell” di Susanna Clarke: recensione libro

Leggere un nuovo libro equivale ad un investimento emotivo. Si possono trovare conferme, sorprese del tutto inaspettate oppure correre il rischio più alto: restare delusi e un pò disorientati. Ho scelto Jonathan Strange e il signor Norrell con un livello di aspettativa altissimo ma già dalle prime pagine sentivo una sensazione strana. Mi sono detta che era un blocco del mio inconscio, incapace di staccarsi dal concetto di Magia del mondo di Harry Potter, ma andando avanti con la narrazione le perplessità aumentavano.

Il signor Norrell e la pratica della magia

La storia di fondo è molto avvincente. Nella Londra di inizi ‘800 la magia è assente da molto tempo, tranne che in alcuni circoli privati di gentiluomini eruditi che la studiano con passione attraverso libri del passato. Solo la teoria, la pratica della magia infatti non è considerata come una scienza rispettabile, è destinata agli imbroglioni e ai cartomanti di strada. Il signor Norrell è uno dei pochi studiosi che intendono servirsi della magia anche per fini pratici riuscendo, grazie alla sua grande preparazione e attitudine, a riportarla a Londra non senza difficoltà e scetticismo. Il signor Norrell è un uomo dalla grande vanità e i suoi fini sono orientati alla gloria personale. Presuntuoso e pedante è davvero un personaggio che non riesce a riscuotere la simpatia del lettore. Circondato da faccendieri che si servono della sua scia per brillare, riuscirà grazie ad alcune imprese magiche ad accedere ai salotti e alle stanze del potere.

La sua Magia ha però un prezzo, deve fare i conti con un essere misterioso che aleggia sui personaggi coinvolti e ne determina il destino. Non si comprende se si tratti del leggendario Re Corvo o di altra entità fatata.

L’altro mago e la svolta narrativa

Jonathan Strange è invece un giovane e volenteroso apprendista mago che inizierà la sua formazione con Norrell per poi distaccarsi completamente dalla sua concezione della magia applicandola con metodi che prenderanno sempre più le distanze dal suo maestro. Inizierà così fra i due una rivalità alimentata dalle vicende storiche e dagli intrighi dell’alta società. La figura di Jonathan Strange è sicuramente più dinamica e conferisce al romanzo una scossa decisiva che modifica l’apatia narrativa dei primi capitoli.

Il romanzo di Susanna Clarke si presenta come un grande tomo dalle pagine fitte fitte. Ricche di citazioni e note bibliografiche. La scrittura richiama molto i romanzi storici inglesi e molto poco il genere fantasy. Non c’è dinamismo o paticolare immaginazione in queste pagine. Le scene sono ben descritte, in alcuni momenti lo humor inglese è davvero irresistibile ma purtroppo il filo della storia si perde spesso. Tutto procede con un ritmo lento e ridondante. Solo verso la fine la potenzialità della storia viene fuori, ed è un peccato. Si comprende il grande talento dell’autrice nel creare un romanzo ben studiato, accurato nella scelta grafica e sviluppato con grande impegno.

Personalmente ho avuto molta difficoltà a terminarlo. Avrei voluto vedere la magia in un libro che parla di magia, avrei desiderato personaggi coinvolgenti. Meno chiacchiere futili e più intreccio. Jonathan Strange e il signor Norrell viene spesso descritto come un grande capolavoro. Sicuramente contiene moltissimi pregi, ma non è riuscito a far scattare la scintilla. Dimostrazione di come ogni libro ha un riscontro puramente soggettivo.

Ed è giusto e bellissimo che sia così.

Jonathan Strange e il signor Norrell, di Susanna Clarke, Fazi Editore

TI PIACE SE: sei un lettore molto tenace. Apprezzi uno stile di scrittura ricercato e all’antica. Hai voglia di un romanzo dai ritmi lenti.

LASCIA PERDERE SE: vuoi leggere una storia magica. Non ami i romanzi molto (ma molto) lunghi. Il tuo cuore è rimasto ad Hogwarts.

Paola Viscatale

Sono cresciuta e ho lavorato sempre in mezzo ai libri. Con il cuore a metà tra Roma e Napoli, viaggiatrice per il mondo in cerca di posti belli. Ho una laurea in storia dell'arte, esperienza nell'organizzare eventi culturali, coccolo gatti per vocazione. Per BookAdvisor curo la rubrica Coffee Book perché libri e caffè sono la mia risorsa primaria di energia.

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