Dream Book

“La tigre di Noto” di Simona Lo Iacono: recensione libro

Si perde sempre qualcosa. Ognuno fa il possibile per trattenere e salvare ciò che può. Il vantaggio che si ha sul destino è la tenacia per ristabilire un certo ordine che porti lungo la linea delle soluzioni inaspettate. Bisogna amare a perdifiato per scampare ai rischi, troppi e pericolosi quando di mezzo c’è il potere.

La scienza, la letteratura, l’arte, il sapere in generale, non si possono fermare per decisione di chi, pur riconoscendone il valore, considera l’avanzamento intellettuale una vera insidia per i propri insani obiettivi di accentramento del potere. Tutto può essere scritto e tramandato. Perdere i libri è un danno enorme. Se i contenuti, le storie, si polverizzano facendosi cenere, rimarrà poco più di niente a tutti coloro che hanno bisogno di una guida, di un supporto per comprendere molte cose. Scegliere tra buttare all’aria la conoscenza, fare il gioco sporco per rimpicciolire l’umanità per un’operazione di pulizia etnica, ha qualcosa di orribile. Chi ha dignità e coraggio da vendere rifiuta le assurde imposizioni del potere dittatoriale per recuperare quello che servirà a tutti, anche ai posteri. Si possono perdere molte cose, per sempre. Se alcune di esse vengono tramandate grazie alla memoria, ai libri, alla condivisione, niente può finire veramente.In La tigre di Noto di Simona Lo Iacono conosci la straordinaria figura di Anna Maria Ciccone, una scienziata che dovette superare non poche difficoltà per affermarsi nel suo campo in un’epoca in cui i pregiudizi erano forti e all’ordine del giorno. La Ciccone, nata a Noto, lascia la Sicilia per studiare fisica a Pisa, poco prima della Grande Guerra. Lei era l’unica donna del suo corso, insegnò poi alla Normale e seguì per un’intera vita le  traiettorie e le intermittenze della luce. La scienziata, con un occhio debole, si impose in un mondo prettamente maschile. Ma fece di più. Mise in salvo, con coraggio, nel 1944 i testi ebraici della biblioteca dell’università di Pisa che i nazisti volevano requisire e distruggere.Il romanzo è toccante. La storia è avvincente, ti lascia sfinito per quello che offre su più fronti, umani e storici. La prosa è un corteggiamento verso la luce.

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“La tigre di Noto” di Simona Lo Iacono, edizioni Neri Pozza Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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