Dream Book

“Nella città invisibile” di Gianmarco Parodi: recensione libro

La conoscenza passa anche dall’osservazione. Camminare ed osservare, invece, aiuta la fantasia nella costruzione di ciò che si impara guardando. Quello che si para innanzi agli occhi può rivelarsi più affascinante di qualsiasi attrattiva. Le città, per esempio, raccontano più di una storia.

Quelle visibili e invisibili si mescolano bene. Se non si aguzza lo sguardo per ascoltarle, camminando accanto ai sussurri che si lasciano prendere, si ignoreranno molte cose che nessuno svelerà mai. Le strade, i palazzi, i giardini, i balconi, le voci, i suoni, nascondono e manifestano verità e segreti. A passo d’uomo, scrutando bene, si svelano trame che proiettano un viaggio intimo, emotivo, storico. Ognuno ferma con l’immaginazione quello che può e che vuole. Fotografa con la mente i particolari per consegnare ali ed ossigeno alla memoria. In essa poi vivranno, come postulanti in cerca di grazia, tutte quelle sensazioni di benessere. Gli incastri della bellezza, anche quando non è per nulla evidente, scrivono il fascino di una storia. I viaggi visivi sono quelli emozionali. La letteratura, i libri, ci aiutano molto nella conquista di luoghi e di spazi che la fantasia, poi, allarga attraverso quello che arriva al lettore. La trasposizione degli stati d’animo nella realtà, sulla base di ciò che accogliamo con lo sguardo diventa quasi un passo a due in cui conoscenza ed osservazione sono la miccia per una parata di magia.

In Nella città invisibile di Gianmarco Parodi cammini a Sanremo, in Liguria, attraverso le parole di Italo Calvino. L’autore è ispirato dai libri del famoso scrittore italiano, uno dei più importanti del Novecento, che a Sanremo ha trascorso la sua infanzia e vi resta sino ai vent’anni. La città si scopre e si riscopre vivendola e ricordandola. Passeggiando per le vie di Sanremo si ritrova ad immaginare, con una rampante fantasia, l’esistenza di Calvino e quella dei personaggi creati per i suoi romanzi. Ciò che è visibile nasconde anche ciò che non appare. L’invisibile sta alle emozioni, a quello che arriva dal fruscio dell’immaginazione.

Il romanzo è costruttivo. La narrazione scivola bene sui fogli. È lineare, segue il movimento emotivo che scaturisce in modo naturale quando si ha a che fare con qualcosa che bisogna cercare da soli. La scrittura è fresca.              

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“Nella città invisibile” di Gianmarco Parodi, edizioni Piemme.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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