Un libro tra le mani

“In mezzo al mare” e “La linea verticale” di Mattia Torre, recensione: Un libro tra le mani

IN MEZZO AL MARE e LA LINEA VERTICALE sono libri di Mattia Torre.

Mi sono avvicinata ai suoi libri conoscendolo solo attraverso la visione della serie “Boris” (di cui è stato ideatore e sceneggiatore) e del film “Figli” (da lui scritto, ma che non ha mai potuto vedere realizzato).

Ero a conoscenza della sua storia personale e della malattia che se l’è portato via troppo presto.

In mezzo al mare

Durante la lettura di “IN MEZZO AL MARE” non ho potuto fare a meno di andare a cercare tutti i suoi monologhi teatrali, interpretati da Valerio Mastandrea, Valerio Aprea (suoi grandi amici), e Geppi Cucciari.
Si tratta appunto di una raccolta di brani che mettono in luce le debolezze, i luoghi comuni, gli stereotipi e le peculiarità di noi italiani.
IN MEZZO AL MARE: la difficoltà di trovare un proprio ruolo in questo mondo insensato.
GOLA: l’ossessione, tutta italiana, per il cibo: questo nostro perpetuo volerci risarcire della fame vissuta durante la guerra…
COLPA DI UN ALTRO: vantiamo il primato assoluto nel dare sempre la colpa a un altro, possibilmente a colui che ci ha preceduto, questo fa di noi veri campioni di “scaricabarile”.
YES I CAN: la ricchezza e il potere, spesso troppo ostentati, troppo spesso solo sognati.
IL MIGLIORE: il cinismo e la cattiveria che prendono il sopravvento sulla bontà… perché solo così la vita ti sorride e tutto gira per il verso giusto.

Uno sguardo acuto, ironico e amaro… che ci fa sorridere e riflettere, tanto.

La linea verticale

“LA LINEA VERTICALE” è una riflessione autobiografica, molto umana, sulla malattia, che dosa perfettamente ironia e dramma.
Pagine apparentemente leggere, giocose, che trattano un tema serio e doloroso senza minimamente portarsi dietro l’angoscia, ma la commozione sì, quella è tanta.
(La serie TV è bellissima, da non perdere!)

“La malattia è arrivata in maniera esplosiva e deflagrante, ha cambiato tutto, e anche se è difficile dirlo, ha cambiato tutto in meglio. Mi ha aperto gli occhi, la testa e il cuore. Ora ho nuovi desideri: voglio essere centrato, voglio stare in piedi, voglio vivere in asse su una linea verticale. Non voglio avere paura, perché la paura ti mangia e non serve a niente. Voglio pagare le tasse con gioia, perché un ospedale pubblico mi ha salvato la vita senza chiedermi nulla in cambio. Voglio guardarmi intorno e voglio vivere tutto quello che è possibile, con generosità e vitalità. Questo tumore mi ha salvato la vita. Senza questo tumore, sarei senz’altro morto.”

Torre apre il sipario su una dimensione, quella del malato oncologico, fatta di mille sfaccettature, perché ognuno reagisce in modo diverso di fronte al dolore e alla paura, ma c’è una cosa che accomuna tutti, indistintamente, e che li unisce a doppio filo: la voglia di farcela, di sopravvivere.
Non manca lo sguardo acuto, ironico e affettuosamente feroce sulla vita ospedaliera, con tutti i vizi e le virtù di coloro che popolano le corsie: pazienti, medici e infermieri.

Questo libro è lo specchio del suo autore: una mente brillante e una grande anima.

 

“In mezzo al mare ” di Mattia Torre, Mondadori editore. Un libro tra le mani.

“La linea verticale” di Mattia Torre, Baldini & Castoldi editore. Un libro tra le mani

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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