Di Versi in Versi: “Il mare beve me stesso” di Francesco Cagnetta

Oggi vi proponiamo un estratto da “Il mare beve me stesso” di Francesco Cagnetta, edito da Arcipelago Itaca.

Il mare beve me stesso
e tutte le mie colpe
per darmi in cambio
nervi scoperti
cicatrici retrovisori
un dolore che galleggia
e io che non mi so salvare.
***
Hai il potere del sale
di vedere le cose bruciare
senza innescare la fiamma.
Hai il potere del dolore
di stare nell’invisibile spazio
tra il corpo e la ragione.
Hai il potere delle tarme
che svuotano dentro
e ti lasciano una sottile esistenza.
***
Qualche dolore fa avevo un volto
simile al mio, mani riflesse
di cui sapevo.
Adesso mi volto
l’immagine è sbiadita
muta il raggio, indietreggia.
Allo specchio vedo solo sembianze
un trofeo di mancanze.

Francesco Cagnetta, nato nel 1982, vive a Molfetta (BA). È avvocato. Ha frequentato la Scuola Pound curata da Michelangelo Zizzi. Alcuni suoi testi sono stati pubblicati e recensiti in rete su blog letterari come “Neobar”, “Zona di disagio”, “Poetarum Silva” e sulle riviste “il ClanDestino” e “Anterem”. Altri testi sono apparsi nelle antologie: Trittico d’esordio, a cura di Anna Maria Curci, Cofine 2017; Come una mezzaluna nel sole di maggio – Ricognizione della poesia pugliese 1975 / 1994, Fallone Editore 2017; Dalla fine del mondo – Poesie per Francesco, Luce e Vita Edizioni 2018; Enciclopedia della Poesia Contemporanea, Fondazione Mario Luzi 2020. Nel 2020 esordisce con Pianeti di Carne, Edizioni Transeuropa – Nuova Poetica. È risultato tra i finalisti del Premio Internazionale “Alda Merini” 2017 e “Talento da Poeta” 2017; ha ottenuto una menzione d’onore al Premio “Lorenzo Montano” 2018 e 2019 e al Premio Internazionale “Don Luigi Di Liegro” 2020. Altri suoi testi sono presenti nell’Antologia della Poesia Italiana Spagnola (Volume 2), Ciesart Edizione Internazionale Barcellona 2020