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“Il principe della nebbia” di Carlos Ruiz Zafón: recensione libro

“Il capostazione fischiò. Il treno stava per partire.
<<Non mi dice dove va?>> Domandò Max, indicando il treno che attendeva sul binario. Victor Kray sorrise e tese la mano al ragazzo.
<<Dovunque vada>> rispose il vecchio, <<non potrò mai allontanarmi da qui.>>” -Il principe della nebbia-

Trama de “Il principe della nebbia”

1943: il vento della guerra soffia impetuoso quando il padre di Max Carver decide di trasferire la famiglia sulla costa spagnola. Il luogo sembra protetto e tranquillo ma, appena arrivati, cominciano a succedere strani fenomeni: Max scopre un giardino disseminato di statue orribili, la sorella Alicia inizia a fare sogni inquietanti, compare una scatola piena di vecchi film che sembrano aprire una finestra sul passato, mentre l’orologio della stazione va all’indietro. E ci sono le voci, sempre più sinistre, che riguardano i precedenti proprietari della villa, e i racconti che accompagnano la misteriosa scomparsa del loro unico figlio. Quando un incidente colpisce la sua famiglia, Max è costretto, suo malgrado, a improvvisarsi detective. Assieme ad Alicia e al nuovo amico Roland, nipote dell’anziano custode del faro, inizia a indagare sull’oscuro naufragio di una nave che giace sui fondali della baia custodendo molti segreti…

“Il principe della nebbia” di Carlos Ruiz Zafón: recensione libro

Credo sia stato proprio Zafón a trasmettermi l’amore per la lettura. Sin dal primo libro che lessi di questo autore, “L’ombra del vento” {recensione già presente nella pagina}, mi insinuai in un mondo allo stesso tempo misterioso e magico che iniziò a far parte di me, dei miei gusti letterari e anche del mio modo di scrivere.

“Il principe della nebbia” è uno dei libri più brevi dello scrittore e fa parte di quella che viene definita Trilogia della nebbia (“Il principe della nebbia” + “Il palazzo della mezzanotte” {di cui trovate la recensione nella mia pagina} + “Le luci di settembre”).

Come in tutti i libri di Zafòn si percepisce durante tutto il corso della lettura una sensazione di mistero misto ad ansia dovute all’insieme di storie che si intrecciano tra loro lasciando il lettore con il fiato sospeso ad ogni pagina che regala una sensazione di stupore nel momento in cui si comprendono i reali collegamenti tra una vicenda ed un’altra.

Ho trovato incredibile il finale di questo breve romanzo, personalmente inaspettato e che mi ha portata a commuovermi.

I personaggi sono, come sempre, descritti alla perfezione permettendo al lettore di immaginarli e percepire i loro sentimenti. Questa è anche la storia di una meravigliosa amicizia e di un’estate indimenticabile.

Le descrizioni sono incredibili, sembra quasi di vivere ogni attimo e fidatevi, vi sembrerà di vedere tutti i luoghi descritti e di ritrovarli nel tempo anche nella vostra vita reale… Almeno, a me succede spessissimo e credo che sia proprio questa la magia della lettura e della buona scrittura. Se non avete mai letto alcun libro di questo autore e avete paura di iniziare con altri suoi romanzi di mole maggiore io ve lo consiglio vivamente, lo definirei “un assaggio di Zafón” tanto che è breve. Spero possiate amare questo libro e tutti gli altri esattamente come li ho amati io.

L’età ti fa capire certe cose. Per esempio, adesso so che la vita di un uomo si divide fondamentalmente in tre periodi. Nel primo, uno non pensa neppure che invecchierà, né che il tempo passa, e che fin dal primo giorno, quando nasciamo, camminiamo verso un unico e identico fine. Passata la prima giovinezza, comincia il secondo periodo, nel quale uno si rende conto della fragilità della propria vita, e quello che in principio è una semplice inquietudine va crescendo nell’animo come un mare di dubbi e incertezze che ti accompagnano durante il resto dei tuoi giorni. Per ultimo, alla fine della vita, si apre il terzo periodo, quello dell’accettazione della realtà e, di conseguenza, quello della rassegnazione e della speranza. Lungo la mia vita ho conosciuto molte persone che sono rimaste agganciate a uno di questi stadi senza mai riuscire a superarli. È qualcosa di terribile… è un cammino che ognuno di noi deve imparare a percorrere da solo, pregando Dio di aiutarlo a non perdersi prima di arrivare alla fine. Se tutti fossimo capaci di comprendere all’inizio della nostra vita questa cosa, che sembra così semplice, buona parte delle miserie e delle pene di questo mondo scomparirebbero. Però, e questo è un incomprensibile paradosso, ci viene concessa questa grazia solo quando è troppo tardi”.

Biografia dell’autore

Carlos Ruiz Zafòn

Carlos Ruiz Zafón Scrittore spagnolo  (Barcellona 1964 – Los Angeles 2020). Ha iniziato la sua carriera letteraria nei primi anni Novanta come autore di libri per ragazzi, giungendo al successo nel 2002, quando ha pubblicato con la casa editrice Planeta L’ombra del vento, vincitore di numerosi premi internazionalicui ha fatto seguito nel 2008 Il gioco dell’angelo. Collaboratore dei quotidiani spagnoli “El País” e “La Vanguardia”, ha parallelamente svolto l’attività di scenografo. Tra le sue altre opere vanno citati i romanzi Le luci di settembre (1995), Il prigioniero del cielo (2011), Il labirinto degli spiriti (2016), El príncipe de Parnaso (2018) e La città di vapore (2020). E’ morto a Los Angeles il 19 giugno 2020 all’età di 55 anni, in seguito ad un cancro al colon contro cui combatteva dal 2018.

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Mi chiamo Lara, ho 22 anni. Amo leggere e scrivere. Scrivo recensioni per il puro piacere di farlo e per condividere con chi mi legge le emozioni che i libri sanno trasmettere. Qui di seguito trovate il link della mia pagina Instagram dedicata per l'appunto a questa mia passione: https://instagram.com/la.biblioteca.di.laris?utm_source=qr&igshid=MzNlNGNkZWQ4Mg%3D%3D

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