Un libro tra le mani

“Il pane perduto” di Edith Bruck, recensione: Un libro tra le mani.

…il tempo reale, come la mia infanzia, era sparito […]
Io volevo tornare nella pancia della mamma e non nascere mai più.”
“Ci sentivamo rinate, libere e disperse nel mondo dei vivi.”

Bastano queste tre sole frasi a racchiudere tutto il senso di questo libro.
Il senso d’irrealtà che poteva provare una bambina improvvisamente catapultata in una dimensione fuori dal tempo, incapace di dare senso ad un qualcosa che non rientrava più nel concetto di umano.

Lo strazio di dover affrontare tutto l’orrore senza la mano rassicurante della mamma, diventata fumo a pochi metri da lei…
La madre che, ad un passo dalla fine, non riusciva a non pensare al pane lasciato a lievitare, quel piccolissimo lusso che non hanno neanche fatto in tempo a cuocere e mangiare.
Il pane perduto appunto…
Pane simbolo di casa, famiglia, unione.
Pane come festa, gioia, sicurezza. 

Auschwitz, Bergen Belsen.
La fame, la paura, l’Inferno.

E poi lo smarrimento di chi, sopravvissuto, non riesce più a ritrovare il mondo che ha lasciato, di chi si sente estraneo in ogni luogo, senza più casa, né radici, senza nessuno veramente disposto ad ascoltare, a capire.

Il pane perduto

Disperso nel mondo dei vivi.

Forse l’essere umano non è in grado di reggere il peso delle parole di chi ha vissuto l’inferno dei campi di concentramento, la carta invece sopporta tutto.
Ecco perché Edith ha iniziato a scrivere.

Ma come si fa a sopravvivere, dopo?
Come si fa a ritrovare il proprio centro, la propria direzione?
Come si fa a non odiare?
Come si fa a non chiedere spiegazioni a quel Dio tanto inutilmente invocato?

Le parole di Edith Bruck, che a 89 anni non vuole smettere di ricordare e ricordarci, sono parole preziose, parole incredibilmente prive di odio, che risuonano nella testa, nella pancia e nel cuore, ancora e ancora.
Perché fa sempre male, ogni volta con una consapevolezza maggiore.
Ogni volta un tassello in più.
Non ci si abitua mai al Male. Per fortuna.

“Il pane perduto” di Edith Bruck, La Nave di Teseo editore. Un libro tra le mani.

 

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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