Un libro tra le mani

“Distanza di sicurezza” di Samantha Schweblin, recensione: Un libro tra le mani

Nessuna DISTANZA DI SICUREZZA, poche righe ed ero già in trance, difficile da spiegare… Avete presente quella sensazione, in bilico tra il piacevole e lo spiacevole, in cui non capisci chi sei, dove ti trovi, cosa stai facendo, cosa stai leggendo, ma comunque non puoi smettere di farlo?
Come se ci fosse un qualcosa, di non ben definito, che ti spinge a proseguire.
Come se, da un momento all’altro, aspettassi “la rivelazione”.

Beh, “Distanza di sicurezza” è così.
È ipnotico e inquietante.
È un viaggio all’inferno.
È un incubo psichedelico.
È un’overdose di morfina.

Distanze indecifrabili

Distanza di sicurezza

Di cosa tratta? È indecifrabile…
Potrei dire che racconta di un’intossicazione, di un morbo, della trasmigrazione di anime, dell’amore materno, della distanza massima oltre la quale gli eventi possono sfuggire al controllo, ma niente renderebbe l’idea dell’atmosfera che si respira in queste pagine.
Di sicuro c’è un racconto a due voci, incalzante, pressante, tra una donna e un bambino, o forse si tratta solo delle loro entità.
Non sono madre e figlio, ma lei è comunque una madre e lui è un figlio.
Un figlio che non è più riconosciuto come tale, è diverso, è strano, è mostruoso. Eppure è sempre lui.
Devono ricostruire una storia, capire come sono arrivati a quel punto, individuare “il momento esatto” in cui tutto precipita, in cui il filo si spezza.
Tutto il resto non è importante.

Ho già letto “Kentuki” e “Un uomo sfortunato” della Schweblin, e la cosa eccezionale di questa autrice è che non è mai uguale a se stessa.
Riesce a sorprenderti sempre in maniera totalmente diversa, usando registri e atmosfere lontanissime tra loro.

Questo è un libro che non ti dà tregua, che ti possiede.
Una narrazione che non ti lascia il tempo né di respirare, né di farti domande…eppure te ne frulleranno mille nella testa, e che, alla fine, ti lascerà così, come sono io in questo momento, inebetita, con tutto il mio bagaglio di interrogativi intatto, a chiedermi: “e la rivelazione?”
Eh no, non c’è nessuna rivelazione, è tutto lì tra le parole: un realismo visionario che non deve spiegazioni.

Io vi consiglio di non lasciarvelo sfuggire, poi fate voi.

 

“Distanza di sicurezza” di Samantha Schweblin, Sur editore. Un libro tra le mani.

 

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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