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“Ipazia. La vera storia” di Silvia Ronchey: recensione libro

Secondo il detto di Croce, si fa storia solo del presente, e ogni epoca, nello spiegare il passato, lo piega ai propri interessi leggendolo alla luce della propria dialettica politica.

8 marzo 415 d.C., in un lunedì di quaresima, avviene l’assassinio atroce della donna più saggia, più istruita e stimata del mondo ellenico: Ipazia d’Alessandria.

Matematica, astronoma pagana, sapiente filosofa neoplatonica, influente politica, sfrontata e carismatica maestra di pensiero e di comportamento, Ipazia fu fatta a brandelli e i pezzi del suo corpo brutalizzato furono sparsi per tutta la città.

Silvia Ronchey, tra le più esperte studiose della civiltà bizantina, non ci propone una storia romanzata ma un saggio storico-filologico demistificando quell’immagine di Ipazia che le mode politiche delle epoche storiche, nel corso dei secoli, hanno strumentalizzato o frainteso.

L’indagine di Ronchey vuole decostruire quei pregiudizi che nel tempo hanno creato attorno alla filosofa un’ombra di mistero e dissipare questa nube attraverso l’interpretazione delle fonti storiche e l’analisi delle deformazioni ideologiche in esse presenti. L’autrice chiama in aula i testi come unici testimoni attendibili per ricostruirei fatti, tracciare le linee essenziali di questa vicenda storica e politica e rispondere alla domanda: chi ha ucciso Ipazia e perché?

Il supplizio di Ipazia è stato l’emblema di una civiltà che si stava spegnendo, di un mondo che veniva soffocato dal fanatismo religioso e dalla violenza politica.

Ne emerge un ritratto realistico di Ipazia, non certo meno affascinante della leggenda, in un momento storico che con una mano si prepara a dire addio all’impero romano e con l’altra ad accogliere l’inizio di quello bizantino, nel pieno delle contrapposizioni tra pagani e cristiani.

Mentre l’Impero Romano d’Occidente stava per cadere in mano ai barbari, un altro impero era nato a oriente, quello Bizantino, la sua gloriosa continuazione. Anche se quel secolo, il V d.C., poteva sembrare un’epoca di decadenza, l’amore per la cultura era ovunque più grande che mai.

Silvia Rochey, attraverso una scrupolosa contestualizzazione storica, ci restituisce una Ipazia d’Alessandria affrancata dal suo essere unicamente un’icona.

Nonostante il tentativo di cancellare il suo nome e la sua opera, Ipazia è rimasta simbolo della resistenza della scienza e della filosofia contro ogni forma di dogmatismo.

Al di là della apparente motivazione religiosa, conoscere le reali motivazioni alla base dell’uccisione di Ipazia fa comprendere ciò che realmente la filosofa di Alessandria rappresentava e tuttora rappresenta: la libertà di pensiero di ogni donna.

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Ipazia. La vera storia, Bur Rizzoli. The Wee Small Blog.

Mariangela Cofone

Book Blogger, Book Influencer e Social Media Manager. Founder di The Wee Small Blog. Ti parlo di libri che emozionano.

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