Destinatario sconosciuto, di Katherine Kressmann Taylor: fenomenologia di una vendetta.
Quando la Storia travolge i rapporti umani.
Ci sono libri che hanno una potenza devastante, nei quali la forza del tema trattato detona grazie a una scrittura che lo libera e lo trattiene, come un sofisticato movimento di contrappunto. In Destinatario sconosciuto, scritto da Katherine Kressmann Taylor, lo stile epistolare abbatte immediatamente i filtri e scaraventa il lettore nella Storia.
“Destinatario sconosciuto” di Kressmann Taylor
Siamo nel 1932 e Max Eistenstein, ebreo, scrive all’amico tedesco Martin Schulse, fino a quel momento suo socio in affari a San Francisco e appena trasferitosi in Germania con la famiglia. Max sente la mancanza dell’amico, ma è felice che lui abbia deciso di tornare in Germania, ora che finalmente si respira un’aria di libertà e di rinascita. I due intrattengono una fitta corrispondenza nella quale si raccontano le loro vite: Martin gli scrive della sua inattesa condizione agiata, nonostante le difficoltà della Germania, Max lo informa dell’impatto che la Grande Depressione sta avendo sull’economia americana.
QUANDO LA STORIA IRROMPE NEL QUOTIDIANO
Quando Hitler si affaccia sulla scena politica tedesca, Martin esprime le sue perplessità all’amico che, avendo appreso delle crescenti privazioni a cui sono sottoposti gli Ebrei, ne condivide le preoccupazioni. A poco a poco, però, il tono delle lettere cambia. Martin inizia a vedere Hitler come l’uomo nuovo di cui il Paese ha bisogno per risollevarsi e, quando Max gli chiede di proteggere la sorella, che si trova a Berlino, gli eventi precipitano, assumendo le connotazioni di una spietata e sorprendente vendetta che ribalta i ruoli e capovolge i destini dei due uomini. Scritto nel 1938, il libro fu ignorato per sessant’anni, fino a quando, nel 1999, fu consegnato al successo e all’acclamazione di pubblico e critica, diventando il simbolo delle follie ideologiche che irrompono nelle vite degli uomini come una valanga, trascinando con sé vittime e carnefici.
IL VINO
Un libro da accompagnare a un Riesling della Mosella, vino bianco dalla sorprendente persistenza, ottenuto da viticoltura eroica, come eroica è la resistenza di chi cerca di sopravvivere ai colpi della Storia.
LA CITAZIONE
“Ma c’è un luogo in cui possiamo sempre trovare qualcosa di autentico: il focolare di un amico, dove poter condividere le nostre piccole preoccupazioni, trovare calore e comprensione, dove i meschini egoismi sono inconcepibili e dove vino, libri e chiacchiere danno un significato diverso all’esistenza. Allora sappiamo di aver conquistato qualcosa che nessuna falsità può corrompere e ci sentiamo a casa“.
“Destinatario sconosciuto” di Kressmann Taylor, Rizzoli, a cura di Sopra le righe.