Etimologioia

Perché si dice “toccare ferro”?

Oggi è lunedì e, toccando ferro, inizia un’altra settimana che speriamo porti belle cose!

Sì, ma perché si dice proprio “toccare ferro” o “toccando ferro” quando si parla di sperare qualcosa di buono accada?

E che ci sta a fare #etimologioia se non per rispondere a questo tipo di domande che mi faccio da sola?

Bene, diciamo subito che l’origine di questo modo di dire non è proprio certa e chiara.

Secondo antiche culture il ferro, in quanto materiale estratto dal ventre della Terra, portava con sé diversi poteri: solido e resistente era ottimo per realizzare gli scudi, e il fatto che fosse ‘figlio’ della Madre Terra, lo rendeva strumento ideale contro il malocchio e la mala sorte. Era, in sostanza, un’arma magica.

Nel Medioevo poi, quell’epoca storica tanto bistrattata quanto ricca anche di cose belle, era abitudine inchiodare un ferro di cavallo sullo stipite esterno delle porte di casa e con le due estremità rivolte verso l’alto, così da tenere lontane streghe, fattucchiere et similia.

Per altri storici, la verità sull’origine di questo modo dire si perde nella notte dei tempi e sarebbe legato ad una leggenda.

La tradizione più nota riporta all’episodio di un santo inglese, Dunstano di Canterbury, venerato dalla Chiesa cattolica e da quella Anglicana e celebre per le astuzie nel combattere il diavolo,
a cui il diavolo stesso avrebbe chiesto di ferrare il suo cavallo. Il santo maniscalco avrebbe invece inchiodato il ferro agli zoccoli del diavolo, liberandolo solo in cambio della promessa che non sarebbe più entrato nelle case in cui fosse stato esposto un ferro di cavallo. Infatti, tra i vari ferri, proprio quello di cavallo porterebbe più fortuna: ha quasi la forma di un anello e il cerchio avrebbe una valenza magica.

Ma il toccare ferro come protezione dalla sfortuna s’intreccia anche con l’idea della spada e di altre armi, simbolo di difesa da ogni pericolo. In varie culture, inoltre, il ferro è ritenuto anche uno “scaccia temporali” e fulmini, un talismano efficace contro streghe e fatture, un elemento capace di tenere lontano l’orso (simbolo del male) oppure in grado di restituire l’orientamento a chi l’ha perso (vedi le prime rudimentali bussole)

Tutto questo non vale nei Paesi nordici dove, contro i pericoli e la jella, si usa generalmente toccare il legno. Il motivo risiederebbe nella sacralità degli spiriti che abiterebbero in alcuni alberi.

Quindi, Paese che vai, usanza scaccia jella che trovi!

Buona settimana a tutti e a presto… toccando ferro o legno, come vi pare!

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Etimologioia, una rubrica a cura di Donatella Maina Gioia su The BookAdvisor.

Redazione

Redazione della pagina web www.thebookadvisor.it

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