Siamo a Brooklyn, nel quartiere di Gravesend, luogo dove risiede la comunità italoamericana. Ed è qui che si muovono i protagonisti del libro di William Boyle, un romanzo che pone al centro della narrazione la vita di quartiere, la sete di vendetta ma soprattutto l’inevitabile perpetua sconfitta dei suoi abitanti che non possono sottrarsi all’inesorabilità del loro destino.
Il ritorno a Gravesend
Gravesend è un romanzo diretto, asciutto, oserei dire anche avvolgente. Perché si percepisce e si avverte il disagio di ogni singolo personaggio che anima la narrazione, si percepisce il dolore, la sofferenza ma si avverte anche quel fastidio che deriva dall’incapacità di rendere reversibile il destino. Il quartiere di Gravesend, infatti, è popolato da persone grigie, tetre, impolverate, perdenti: persone che hanno voglia di lottare, che sono alla ricerca del riscatto ma che tuttavia rimangono costantemente impantanate in quel fango dal quale vorrebbero uscire ma che sono loro stesse a produrre. Fango che identifica la mediocrità della vita di Gravesend, e che in un certo senso sarà proprio l’elemento che unirà i destini dei quattro protagonisti.
“Gravesend” di William Boyle, edizioni Miminum Fax. Libri in Pillole.