Libri in pillole

“Febbre” di Jonathan Bazzi: recensione libro

“Febbre” è il romanzo d’esordio di Jonathan Bazzi, 34 anni, attraverso il quale l’autore, sotto forma diaristica, racconta se stesso, suddividendo la narrazione in due parti che si alternano lungo tutto il libro.
Il primo protagonista della storia autobiografica è il Jonathan Bazzi poco più che trentenne: un giorno si sveglia con una febbre che sembra avere tutta l’intenzione di non passare e, dopo essersi sottoposto al test dell’HIV, scopre di essere sieropositivo.

Il secondo protagonista è il Jonathan Bazzi bambino, che a sei anni prende coscienza della sua omosessualità. Una scoperta che lo costringe a confrontarsi con la difficoltà di relazionarsi con il quartiere periferico in cui abita, Rozzano, con le persone che lo popolano, e con la difficile situazione familiare, sia a livello economico che affettivo.

Un libro in cui l’autore racconta la sua estrema fragilità, che lo porta a subire in maniera passiva le avversità cui deve far fronte sia da bambino, a causa degli ignobili comportamenti delle persone che lo circondano e che lo fanno sentire diverso, isolandolo, sia da adulto, dove tuttavia la reazione alla diagnosi della malattia è forse una delle volte in cui il protagonista non è vittima ma eroe coraggioso. Una narrazione complicata, intima, forse leggermente lunga ma interessante.

“Febbre” di Jonathan Bazzi, Edizioni Fandango libri. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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