Leggere “E avrai sempre una casa” è un’esperienza che va oltre la semplice lettura di un libro. Significa indossare un camicione largo e rattoppato, scarponi consunti, un cappello di paglia sdrucito ed essere catapultati indietro nel tempo, alla fine dell’800, nella fattoria dove vive la famiglia McMath, in Arkansas.
“Più che vere e proprie camere da letto, i loro ricoveri per la notte parevano poste per le vacche: i tramezzi non arrivavano al soffitto e lo spazio era sufficiente per due corpi coricati su brande costituite da tavolacci che sorreggevano materassi confezionati con sacchi di concime imbottiti di foglie secche e brattee di grano”.
Ma la loro è una struttura familiare troppo fragile per resistere, e crolla sotto i duri colpi del fato. Ed è così che la quattordicenne Kayla e suo fratello Lucas di appena dodici anni si ritrovano all’improvviso da soli, a fronteggiare le asperità della vita del campo e dell’inverno, cercando di sopravvivere seppur lontani da ogni forma di vita adulta.
“Lei era soltanto una quattordicenne secca e insignificante, orfana di madre e fiaccata dall’ingrata vita dei fittavoli, nell’Arkansas più rurale e profondo, nel pieno di una guerra civile”.
C’è però un barlume di speranza che anima le loro vite: l’attesa per il ritorno del fratello maggiore Isaac, partito per arruolarsi con l’esercito sudista in piena guerra di secessione, e il libro dei salmi che Kayla non abbandona mai, avuto in eredità dalla madre.
Un romanzo assolutamente travolgente, in cui il tempo diventa un vero e proprio metronomo che scandisce i movimenti dei due ragazzini. È un tempo che sembra rallentato ma che consuma e logora inesorabilmente l’anima e il corpo. Un libro costruito sul coraggio, sulla determinazione, sulla fede che supera ogni ostacolo, ogni imprevisto. Una narrazione in cui la famiglia diventa l’ultimo appiglio a cui aggrapparsi, l’unica cosa da difendere insieme al libro dei salmi dal quale la piccola Kayla non si separa mai. Un’eccellente ricostruzione di un’epoca storica caratterizzata dalla povertà e dalla guerra, in cui preservare la propria casa diventa un’operazione non necessaria ma di vitale importanza.
“E avrai sempre una casa” di Piero Malagoli, Spartaco edizioni. Libri in Pillole.