Impavidi, per la verità. Gli animi diventano audaci di fronte alla verità. Si ha coraggio da vendere sia per farla conoscere e sia per inabissarla perché scomoda. Impavidi, nell’uno e nell’altro senso. La verità è forza, in alcuni casi è anche vergogna.
In Virità di Giusy Sciacca entri a gamba tesa in Sicilia per camminare a fianco di quelle donne che sono state bistrattate, uccise, dimenticate dalla Storia perché conoscevano benissimo la verità che le rendeva uniche grandi allo stesso tempo. Sante, eretiche, regnanti, nobildonne, peccatrici, rivoluzionarie, letterate, tutte sapevano ciò che volevano dalla vita e anche quello che si sarebbero meritato se avessero offeso i tempi ed i costumi dell’epoca. La dignità di queste donne è tale da far sentire piccoli ed insignificanti quelli che le hanno accusate di essere delle streghe, delle donnacce o il nulla assoluto. Sono state uccise, arse vive, imprigionate, esiliate per quello che hanno saputo dire soprattutto con l’esempio, con l’azione, oltre che con le parole. Si tratta di femmine forti, astute, coraggiose, innovatrici che in prima persona racconto la loro verità. Quella Virità insabbiata, negata, travisata, distorta, perché pericolosa se di mezzo c’era una donna.
Affascinate lo stile narrativo della scrittrice. I dialettismi, dosati bene, sono i punti di forza dei racconti che conquistano il lettore. La prosa è schietta, dirompente, ammaliante. È molto brava Giusy Sciacca, talmente brava che pur di non lasciar andare via la sua penna riprendi dapprincipio a leggere ancora.
“Virità” di Giusy Sciacca, Edizioni Kalos. Dream Book.