La vergogna spegne le parole, risucchia le difese. Lascia muti e soli. Provare vergogna per qualcosa di crudele, di orribile, infiamma un sentimento di rivalsa, di giustizia. Gli animi si agitano per rabbia, sconcerto, sorpresa e incredulità. Provare vergogna per se stessi, invece, indebolisce la propria persona.
Ricordare la vergogna
Nel romanzo Quelli che ci salvarono di Jenna Blum sei un impasto di emozioni che si sfarinano dinanzi alle atrocità subite dagli ebrei. Provi rabbia, sdegno, repulsione per quel pezzo di Storia che i nazisti hanno scritto sulla pelle di migliaia di ebrei ridotti ad un numero, ad uno sputo, ad un niente. Anna, una ragazza tedesca ariana si innamora di un medico ebreo dal quale ha una figlia. Lo nasconde anche in casa sua per salvarlo, ma scoperto viene deportato in un campo di concentramento ai lavori forzati. Lei, ancora incinta, va a vivere dalla fornaia Mathilde di cui diventa apprendista.
Quelli che ci salvarono
Sono coraggiose le due donne, sono sovversive. Fanno parte della Resistenza e aiutano i prigionieri sfornando pane anche per loro che lasciano, correndo molti rischi, nella pancia di un albero vicino al campo di concentramento. Lasciano pane ed informazioni e ne ricevono altre insieme alla speranza che tutto possa finire in fretta. La fame, la sopravvivenza, portano a dei compromessi. E Anna si vergogna, arranca ad occhi bassi chiudendosi nel proprio silenzio. Ha i suoi sensi di colpa, ma ha soprattutto una figlia e deve vivere per lei, per entrambe. Si irrigidisce nelle pagine del suo vissuto. Non parlarne per lei è meglio, ma la sua mente ricorda tutto e la smorfia di disgusto si affaccia sempre allo stesso modo.
Intenso il romanzo. Ha una forza emotiva incredibile, hai la visione e la percezione di tutto. Senti il profumo del pane appena sfornato, il rumore sordo di quello secco che cade sul bancone, il freddo della pistola che sfiora labbra terrorizzate, l’odore acre di sudore misto a paura e piscio. Sei lì, nel libro e non scappi. Il romanzo si spalma su due piani temporali diversi, quello di una vita in bilico e quello della ricostruzione delle storie, della propria storia e della Storia stessa. Resta la vergogna, ma non il silenzio.
“Quelli che ci salvarono” di Jenna Blum, Edizioni Neri Pozza. Dream Book.